Pronto Soccorso a Macerata, storia di ordinaria amministrazione

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Sono in tanti a disquisire sull’ospedale unico provinciale: chi lo vuole (pochi), chi non lo vuole ma vorrebbe vedere potenziati gli ospedali esistenti (tanti), chi gode (il sindaco di Macerata), chi eleva proteste (il sindaco Saltamartini)… chi manovra (il governatore Ceriscioli). I cittadini intanto devono subire i ridimensionamenti fin qui apportati ai Pronto Soccorso, la eliminazione di molti dei quali sta facendo venire i nervi a pazienti, dottori e infermieri e, ma sì!, anche ai portantini. E peggio sarà quando di Pronto Soccorso, in provincia, ne rimarrà solo uno, quello dell’ospedale unico (forse con la eccezione dell’ospedale “montanaro” di Camerino).

Intanto vi sottoponiamo quanto è accaduto nei giorni scorsi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Macerata: una storia di ordinaria amministrazione…

Un paziente è entrato alle ore 12 in ospedale per una visita urgente in cardiologia, visitato in perfetto orario è stato inviato dal cardiologo al Pronto Soccorso per fare un prelievo. Il prelievo è stato fatto alle ore 14 (paziente digiuno e senza che possa aver preso le sue abituali medicine) poi è iniziata la lunga attesa mentre volano i codici: giallo, rosso, verde e pure blù… alle ore 20 viene chiamato dal medico del Pronto Soccorso per un secondo prelievo senza che gli vengano date spiegazioni (il paziente in questione, ancora digiuno e senza i suoi medicinali ha iniziato, giustamente, a preoccuparsi e a dare in escandescenze). Alle ore 23 viene visitato da un altro cardiologo (era entrato alle ore 12, sono passate 11 ore) che gli comunica la necessità di ricoverarlo. L’ormai (im)paziente ci pensa un po’: “Non ho né pigiama, né pantofole… sai che faccio? Vado a cenare a casa e tanti saluti a tutti!”

La colpa non è dei medici ma del sistema da tempo instaurato: chiudere quasi tutti i Pronto Soccorso un provincia ha intasato quello dell’ospedale di Macerata non sufficientemente potenziato.

Un consiglio ai Sindaci dei comuni maceratesi: “Coalizzatevi e mandate a quel paese il progetto ospedaliero di Ceriscioli & Co (dove company sta per il privato che si è già preso diverse strutture) e lottate affinché la Sanità marchigiana non si basi su degli unicum provinciali ma sia diffusa sul territorio: non fate l’interesse di partito ma fate gli interessi dei cittadini! Please”.

Fernando Pallocchini

8 febbraio 2019

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