La bandiera francese a Macerata secondo l’on. Emiliozzi del M5S

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Il Sindaco di Macerata ha esposto due bandiere, una italiana e una francese, dal suo ufficio a palazzo Conventati, per ribadire, a suo dire, l’amicizia tra due Paesi. 

Commenta così Mirella Emiliozzi, deputata pentastellata alla Camera e in commissione Esteri: “È un gesto fuori luogo, che in primis contravviene a una legge, il DPR 121/2000, che disciplina l’esposizione delle bandiere di Stati Esteri e che a Cuneo, per un episodio simile, ha visto il prefetto intervenire, ma soprattutto è una manifestazione di solidarietà di cui non c’era bisogno. Non stiamo mettendo in dubbio l’amicizia con il popolo francese, ma stiamo  cercando di cambiare il dialogo con la Francia seguendo una sana dialettica politica a proposito di questioni essenziali e fondamentali per il nostro Paese. Perché parlare con i gilet gialli per capire il perché delle loro battaglie, perché parlare di Africa, parlare di un colonialismo che non lascia che un Paese riesca a svilupparsi in modo sano e sostenibile, parlare di Costa d’Avorio, di imperialismo, è parlare di Italia. Quando capiremo che ci stiamo ribellando a un sistema marcio, facendo di tutto per rimettere in piedi i rapporti internazionali e all’interno dell’Unione Europea all’insegna dell’equilibrio e del rispetto reciproco, quando capiremo che stiamo alzando la testa per costruire un mondo diverso, quando capiremo che l’amicizia tra i Paesi si costruisce con un dialogo onesto e in un rapporto ‘win-win’, in cui entrambi cedono su qualcosa per arricchirsi, quando capiremo che il Pianeta ci sta dicendo che il tempo è adesso, perché domani sarà già tardi, allora capiremo che non c’è bisogno di esporre bandiere per ribadire una posizione, che non richiamare l’ambasciatore equivale a dire ‘sì al dialogo’. Come la scena del film ‘l’Attimo Fuggente’, proviamo a salire sui banchi: scopriremo il mondo da un’altra prospettiva. Cambiamo il modo di vedere le cose”.

10 febbraio 2019

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