I segreti del Centro Storico di Macerata: grotte e cunicoli

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I palazzi antichi del Centro Storico hanno, in genere, cantine e grotte che, un tempo, grazie a cunicoli potevano servire come percorsi segreti e vie di fuga. Ricordiamo che il Palazzo Grimaldi di via don Minzoni, al n° 22, aveva anch’esso un cunicolo che fu utilizzato dai maceratesi, allora abitanti nella costruzione, per scappare e mettersi in salvo durante il famoso “sacco di Macerata” operato dalle truppe francesi il 5 luglio 1799. Nel corso degli anni diverse grotte e cunicoli sono stati chiusi in quanto divenuti ricovero per ratti. Nel luglio del 2001, durante la manutenzione della fognatura in via della Pescheria Vecchia, si scoprì addirittura una caverna. Le grotte hanno un fascino misterioso e in via don Minzoni ce n’erano nel Palazzo Bartolazzi, davanti al Buonaccorsi, e in quello Marefoschi. Anche in via della Pescheria Vecchia, al numero 8, c’è un palazzo dotato di grotta; questo fa parte dell’ex complesso Menichelli di via Armaroli dove è stato realizzato un Centro Universitario. Sappiamo anche di percorsi sotterranei che venivano utilizzati dal servizio postale e che portavano nel cuore della città. Anche la periferia era interessata dai percorsi, più o meno segreti, sotterranei. Infatti ricordiamo che nel 2012 in contrada Santo Stefano, per un improvviso cedimento del terreno di fianco alla chiesa venne scoperta una galleria che, presumibilmente collegava tutte le ville dei dintorni, chiesa compresa, quando l’edificio sacro di Santo Stefano non era quello oggi esistente ma un altro, che era distante poche decine di metri.     

15 febbraio 2019

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