Conferenza a Macerata – Scrivere sui muri: normalità o vandalismo?

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Il Centro Studi Storici Maceratesi organizza Giovedì 30 maggio, alle ore 17:00, presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti, una conferenza tenuta dalla professoressa Raffaella Sarti, docente di Storia moderna all’Università di Urbino, sul tema: “Scrivere sui muri: normalità o vandalismo? Un percorso storico a partire dai graffiti del Palazzo Ducale di Urbino (secc. XV-XXI)”.

Scrivere sui muri oggi è spesso considerato un atto di vandalismo e di maleducazione. Ma è sempre stato così? Per rispondere a questa domanda la professoressa Raffaella Sarti analizzerà i graffiti che, a centinaia, è possibile vedere sui muri, sulle colonne, sugli stipiti e gli architravi delle porte e delle finestre del Palazzo Ducale di Urbino. La relatrice offrirà al pubblico presente la possibilità di compiere un percorso alla scoperta di un patrimonio ricchissimo di scritte e disegni che spaziano su un arco di cinque secoli e mezzo: dalla metà del XV secolo, quindi da quando il palazzo nella sua forma attuale iniziò ad essere costruito, fino ai giorni nostri. Graffiti in gran parte incisi con oggetti appuntiti, ma anche tracciati a carboncino, sanguigna e matita.

Gli studiosi spesso differenziano le iscrizioni dai graffiti, sostenendo che le iscrizioni sono scritte ufficiali, mentre i graffiti sarebbero scritte trasgressive, fatte senza il permesso del proprietario dei muri, o contro la sua volontà. Nel caso dei graffiti del Palazzo Ducale di Urbino, questa distinzione è molto problematica. Anche i membri della famiglia ducale probabilmente scrissero sui muri, e la stessa cosa fecero i rappresentanti del papa dopo che, nel 1631, il Ducato urbinate venne integrato nello Stato pontificio.

Il caso urbinate permette pertanto di illustrare la varietà di persone – diversissime per estrazione sociale, cultura, età, genere, nazionalità, ecc. – che sui muri scrivevano, dai duchi ai servitori, dai carcerati agli ecclesiastici, dalle guardie svizzere agli studenti. Nel contempo il caso urbinate contribuisce a mostrare l’ampia varietà di scritte e disegni che, per secoli, era possibile vedere sui muri, varietà diversa, per molti aspetti, da quella visibile oggi.

Che cosa si scriveva dunque sui muri? Dalle scritte amorose alle brevi cronache, dalle notazioni meteorologiche agli improperi, dagli evviva al principe alle contestazioni. I disegni a volte rappresentavano uomini, donne, animali, piante, edifici, giochi e simboli. Scritte e disegni sui muri del palazzo urbinate erano numerosissimi: quelli sopravvissuti fino ad oggi ci aprono una insospettata finestra su frammenti di vita quotidiana di secoli ormai lontani.

Introdurrà il professor Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi Storici Maceratesi.

Nell’occasione i soci del Centro Studi potranno ritirare l’ultimo volume pubblicato (52) e regolarizzare la posizione associativa.

27 maggio 2019

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