Ai tempi della scuola i denti per lui furono una vera e propria condanna, tanto che i suoi compagni lo prendevano continuamente in giro chiamandolo “tricheco”, era anche un uomo dotato di una straordinaria voce capace di coprire quattro ottave.
Da Zanzibar a Londra
Di chi stiamo parlando? Stiamo parlando di Freddie Mercury, il front-man di uno dei gruppi più leggendari che ha fatto la storia del rock, ovvero i Queen. “Freddie” (così era soprannominato nella sua terra di origine) nasce a Zanzibar il 5 Settembre del 1946 e qui trascorre tutto il periodo della sua adolescenza, a diciotto anni si trasferisce con la famiglia a Londra dove inizia a coltivare la sua passione per la musica, cantando in una serie di piccole band ma è l’incontro “casuale” con gli Smile, qualche tempo dopo, a cambiare la rotta della sua vita.
L’incontro
Infatti si narra che gli Smile durante un loro concerto abbiano invitato Mercury a salire sul palco con loro, il gruppo da lì a poco purtroppo si scioglierà ma il legame artistico che si era creato tra Freddie, il chitarrista e il batterista del gruppo, precisamente Brian May e Roger Taylor, darà la spinta, accenderà la scintilla nei tre, una scintilla che in breve tempo si trasformerà in un grande fuoco!
Nascono i Queen
Mancavano ancora 2 elementi per completare l’opera: un bassista e un nome da dare al gruppo, con l’arrivo del bassista John Deacon il primo problema fu risolto e nel 1970 nacquero i Queen, questo fu il nome scelto per il gruppo. “Queen è un nome corto, semplice, facile da ricordare ed esprime quello che vogliamo essere: maestosi e regali”. É così che rispose Mercury alla domanda sul significato del nome della band, da lui stesso ideato come pure il logo dei Queen, il famoso “Queen crest” (entrato di diritto tra le icone del rock) nato dalla sua fantasia e dal suo desiderio di esprimere valori come eleganza, patriottismo e regalità.
L’asta del microfono
In pochi forse sono al corrente che la mezza asta usata da Mercury (divenuta poi nel tempo l’emblema del live a Wembley nel 1986, in uno dei concerti della band che contribuì a fare la storia della musica) sia stato in realtà un errore tecnico, infatti la verità è che durante una esibizione dal vivo della band l’asta del microfono si staccò dalla base ma il pubblico, non comprendendo realmente quello che stava accadendo in quel momento, reagì alla scena con una ovazione. Il front-man dei Queen aveva appena lanciato una nuova moda!
L’Aids
Nel 1989 il cantante confessa agli amici più cari di aver contratto l’Aids, l’annuncio pubblico invece avverrà solo qualche tempo dopo a Londra e precisamente il 23 novembre del 1991 (data che resterà per sempre scolpita nel cuore degli amanti del rock e dei Queen) il giorno prima della sua morte, infatti Freddie Mercury verrà stroncato dalla malattia il 24 novembre 1991 a soli 45 anni, con ancora molte emozioni e sogni da regalare al suo pubblico e a chi lo aveva davvero amato.
I capolavori della band
Sono molti i capolavori che il cantante e la band ci hanno lasciato in eredità e tra questi ricordiamo brani come Don’t stop me now, Killer Queen, Somebody to love, Bohemian rhapsody, We are the champions e Under pressure (cantata magistralmente con il grande David Bowie). Tra gli album più importanti poniamo l’attenzione su uno in particolare, ossia Innuendo, questo album si può definire come “il testamento musicale di Freddie Mercury” e viene pubblicato il 4 febbraio del 1991: è stato l’ultimo lavoro registrato con il front-man ancora vivo e contiene brani meravigliosi come The show must go on e These are the days of our lives, pezzi da riascoltare con molta attenzione e con l’orecchio del cuore.
“Continua a lavorare finché il corpo lo consentirà”
L’album canta l’accettazione ma senza la rassegnazione: “Continuare a lavorare finché il corpo lo consentirà”, così dirà Mercury. Mentre la malattia e i forti e continui dolori lo allontaneranno per sempre dalla vita, lui canta il coraggio e i sentimenti di un uomo che sfida e guarda il suo nemico dritto negli occhi, pur sapendo l’esito della battaglia ma… “The show must go on” grida e declama al mondo il cantante nella canzone! Concludiamo con una delle sue frasi più famose che, secondo noi, va soprattutto considerata come una promessa fatta a se stesso, un obiettivo prefissato e raggiunto… anche alla grande, aggiungiamo! Eccola: “Non diventerò una rock star, diventerò una leggenda!”
Emanuela Ginevra
7 agosto 2019