Ecobonus e sismabonus insostenibili per i piccoli imprenditori

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Dopo lo stop causato dalla crisi politica di agosto, Confartigianato torna con forza a chiedere l’abrogazione della norma del Decreto Crescita che prevede lo sconto immediato in fattura per lavori relativi a ecobonus e sismabonus a carico delle imprese private: una forma di incentivazione che il Governo offre ai cittadini non con risorse dello Stato, ma con i soldi degli altri.

“È necessario abrogare la norma del Decreto Crescita che prevede lo sconto immediato in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus” – ha dichiarato Maurizio Laici, Presidente interprovinciale della categoria Impiantisti-Termoidraulici di Confartigianato. “Con questo sistema i nostri artigiani si vedono costretti a rifiutare molti lavori, perdendo quindi clienti, perché non sono in grado di concedere sconti che il più delle volte sono insostenibili”.

La misura contestata prevede che chi effettua lavori di riqualificazione energetica o antisismici può chiedere, in alternativa alla detrazione fiscale dal 50% all’85% spalmabile in 10 anni, uno sconto immediato sulle fatture da parte del proprio idraulico, installatore, elettricista o serramentista che ha effettuato i lavori. L’impresa potrà farsi rimborsare questo sconto dallo Stato in 5 anni tramite un corrispondente credito d’imposta da utilizzare in compensazione. Inoltre, l’impresa potrà scegliere di cedere il credito così acquisito ai suoi fornitori di beni e servizi. Non potrà invece cederlo a istituti di credito e intermediari finanziari.

Questo meccanismo esclude dal mercato centinaia di piccole impresedell’edilizia e dell’impiantistica (costruzioni, installazione impianti, serramenti, ecc.) che non hannola capacità finanziaria per anticipare lo sconto al cliente e non sono in grado di sopportare l’entità dell’operazione di cessione del credito.

In particolare nelle tre provincie di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo sono oltre 780 le imprese termoidrauliche (400 nel maceratese, 220 nell’ascolano e 160 nel fermano) che forniscono ed installano impianti di riscaldamento e raffrescamento ai loro clienti e che sono messe gravemente a rischio dalla sciagurata modifica dell’ecobonus, fatta tutta a carico delle loro già esigue capacità finanziarie ed economiche. Imprese per lo più artigiane che danno lavoro tra l’altro a migliaia di dipendenti.

Abrogando lo sconto in fattura, si potrà restituire equilibrio ed efficacia al sistema di incentivi già valido per il rilancio del settore costruzioni e la riqualificazione energetica.

31 ottobre 2019

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