Ricordare per non dimenticare: farfalla gialla sopra fili spinati

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So già, prima d’iniziare a scrivere, che molti di voi troveranno noioso l’argomento. Ed è molto spiacevole l’indifferenza quasi totale dimostrata a riguardo dei Giorni della Memoria e del Ricordo. Perché questi sentimenti di non considerazione verso tutto e tutti ormai vivono nel nostro quotidiano, con i nostri simili e con le persone che più ci sono vicine. Si vive alla giornata, senza dare valore al tempo che passa. La fretta, la distrazione, la superficialità regnano sovrane. Si entra nei bar frettolosi e accigliati… L’abbigliamento di questi anni è pessimo e di cattivo gusto. Raramente si può scambiare un saluto in modo cordiale! Ma io parlo e scrivo ugualmente: è mio dovere far ricordare per non dimenticare… Ho avuto modo di ascoltare in TV, l’intervento della senatrice ebrea Liliana Segre, 90 anni, che ha rimembrato raccontando alcuni episodi da lei vissuti ad Auschwitz. “La marcia della morte” che furono costretti a fare e nella neve (lei aveva 13 anni). Disse tra l’altro: “Eravamo senza identità e senza sesso, senza seno, senza mestruazioni, senza mutande. Così si toglie il rispetto a una donna… la sua dignità… Non ho dimenticato nulla anche se sono sposata, ho 3 figli e 3 nipoti, ma sono la nonna di me stessa”. Alla fine ricordò che a Tenezine (Praga) esisteva una comunità di soli bimbi ebrei ma, purtroppo, anche loro furono deportati e uccisi! Di quella breve esistenza ci sono i loro ricordi: scritti, lavoretti, disegni… tra tutti spicca un colorato disegno di una farfalla gialla che vola sopra i fili spinati. Si sa che il disegno appartiene a una bambina. Sono tutti custoditi nel museo di Praga. Quella farfalla gialla era il segno della libertà, di correre e giocare, ridere con gli altri bambini! Mi ha molto turbata “la farfalla gialla”. Un po’ è come il diario di Anna Frank. Non si deve dimenticare una bimba che sa di attendere la morte e sogna la farfalla gialla!

Fulvia Foti

Farfalla gialla

Ti ricorda così / una mano di bimba / mentre con il tuo volo / lento e variopinto / sorvoli cauta sopra / quei fili spinati / e oltre… / Porti l’illusione d’uno / squarcio di vita serena / e non di morte! / “Li eviti anche tu… / quei fili spinati, / con stupore, per il male altrui!” (L’ultimo verso è di P. Levi)

Fulvia Foti

5 maggio 2020

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