Pandemia e dintorni, ovvero la Sanità dismessa

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Per il 3° principio della dinamica, che si applica alle forze agenti sulla materia, vale la definizione “A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Così non è, invece, per le azioni determinate dal pensiero umano, dove a ogni azione generata dal pensiero corrispondono una o più serie di conseguenze, siano esse positive o negative. È per questo motivo che chi ha un incarico, prima di attuare la sua idea deve essere in grado di prevederne le conseguenze.

La dismissione degli ospedali – Un punto dolente della società italiana è stato posto in evidenza dalla pandemia scatenata dal cosiddetto coronavirus, meglio specificato come Covid19 che tanti lutti addusse… e sta adducendo al popolo italiano, nonché mondiale. Il riferimento è al comparto sanitario: sono stati dismessi così tanti ospedali ovunque che quelli rimasti, in questo caso eccezionale (ma ricorrente a distanza di anni), non sono sufficienti a garantire le cure a tutti coloro che si infettano.

Ragioni economiche o sicurezza? – Negli ultimi decenni, da tutti i governi succedutisi alla guida dell’Italia, c’è stata la corsa al disarmo degli ospedali, chiusi per un malinteso senso di risparmio. Senza valutare le conseguenze o, meglio, valutando solamente il lato economico della questione e tralasciando quello della sicurezza di poter curare adeguatamente quanti ne avessero avuto bisogno in caso di calamità. Oggi la calamità è rappresentata dalla pandemia (evento facilmente prevedibile perché le cronache hanno raccontato di epidemie in continuo nei secoli fino a pochi anni or sono, vedi Sars) ma potrebbe essere una guerra o una catastrofe naturale.

Presupposti fondamentali – Pensare avanti. Pensare alle conseguenze. Questo dovrebbe essere un imperativo categorico per chi governa una nazione. A ogni idea di governo che riguarda le persone si deve dare la precedenza alle priorità, che sono: aria, acqua, cibo e salute. Il resto viene dopo questi quattro presupposti fondamentali dai quali non si deve derogare.

Aria – L’aria è di tutti, per il semplice motivo che non è possibile imbrigliarla per fartela pagare se vuoi respirare. Al massimo si è riusciti a inquinarla, purtroppo.

Acqua – L’acqua subisce l’assalto periodico di chi vuole privatizzarla ma ancora resiste pur se non si sa per quanto tempo ancora.

Cibo – Il cibo è fonte di guadagno per chi lo produce e per chi lo commercializza e i costi sono accettabili per gli utenti perché tutti dobbiamo nutrirci e senza cibo scoppierebbe una rivoluzione totale.

Salute – La salute invece la stanno minando. La Sanità può improvvisamente riguardare chiunque ed è una organizzazione che la società si è data per avere la sicurezza di potersi curare, perché un malanno, un incidente sono eventi imponderabili e bisogna essere pronti a intervenire: autoconservazione del singolo individuo che, di conseguenza, porta alla conservazione della specie.

I… malleabili – Il problema è dato dal fatto che da troppo tempo non è la “politica” a governare le nazioni ma a farlo sono i partiti politici soggetti ai potentati economici. Partiti e potentati che non amano persone “capaci e consapevoli” perché non addomesticabili ai loro intenti ma preferiscono mettere ai posti chiave gente più… malleabile. Quanti eletti si dimostrano bravi (furbi) solo a ottenere preferenze elettorali per poi dimostrarsi all’atto pratico degli inesperti, nonché incapaci e pasticcioni, per non dire (noi) di peggio (ma lo dicono le sentenze dei Tribunali).

La Sanità diffusa: smontata – È arrivata la pandemia e mancano strutture (che ci sono ma chiuse), mancano medici (pensionati non rimpiazzati), mancano i presidi sanitari (non esiste magazzino per future emergenze…). Risultato: quello che abbiamo costruito, una sorta di assicurazione sanitaria, pagandolo con alte tassazioni per la nostra autoconservazione non c’è e le persone muoiono. Gli italiani negli anni si sono dati una organizzazione sanitaria diffusa, quindi preventiva, che è stata smontata! Enrico Mattei ha donato alla città di Matelica un bell’ospedale che pochi mesi fa è stato dismesso. Ecco come (non) funziona la cosa. Il caos – E ora il sistema è in affanno: mancano mascherine, respiratori, posti letto, medici, infermieri. Bruttissima immagine quella dei camion militari in lunga fila che portano via le bare. Politici che danno ordini e contrordini, Decreti che arrivano a rate, Sindaci che iniziano a prendere iniziative per conto proprio perché hanno sotto gli occhi la realtà del territorio che amministrano, Sindaci che difendono a spada tratta l’ospedale della loro cittadina. Idee dell’ultimo momento come attrezzare una nave o costruire ex novo una struttura invece di aprire quelle dismesse ma ancora attrezzate. Malati trasportati da una parte all’altra. Un sistema produttivo che rischia di saltare. Quanto ci costa oggi in vite umane ed economicamente la stretta sulla Sanità? Quanti morti dovremo contare ancora?

Fernando Pallocchini

11 maggio 2020

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