La testimonianza diretta: “Vaccino antinfluenzale: sì!”

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In relazione all’articolo “I confinati in casa”, pubblicato nel numero scorso (n° 262) de “La rucola”, a firma Giorgio Ranieri (sul sito: https://www.larucola.org/2020/05/16/i-confinati-in-casa-pensano-terrapiattisti-terratondisti), non credo che il signor Ranieri abbia ragione o, almeno a mio parere, non ce l’ha quando afferma che il vaccino antinfluenzale, che ogni anno i medici di base ci propongono, sia inutile. Personalmente fino al 2014, all’arrivo dei primi freddi, puntualmente mi ammalavo, contagiato dall’influenza stagionale, con febbre alta, con tosse grassa e difficoltà respiratoria, specialmente nelle ore notturne. La guarigione non avveniva mai prima di una decina di giorni e solo dopo dosi massicce di antibiotici e cortisone. Nel 2015 ho accettato di fare il vaccino e da quel momento in poi non mi sono più ammalato, o comunque non con quei sintomi di difficile guarigione. Non credo sia un caso. Se stimati virologi insistono che i vaccini sono le armi migliori per difenderci dall’influenza stagionale, penso che dovremmo ascoltarli, non credo sia solo per far guadagnare le aziende farmaceutiche che li producono. Al Centro Sociale Anziani di Corridonia, che io frequento, ci vacciniamo in molti e tutti quanti abbiamo avuto ottimi miglioramenti in termini di salute, a conferma della reale efficacia del vaccino.

Marcello Alviti

Nota del Direttore: “Probabilmente la verità sta nel mezzo, in quell’instabile equilibrio tra benefici e controindicazioni”.

16 giugno 2020

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