La proposta intelligente per contrastare il calo delle nascite in Italia

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Da anni in Italia calano le nascite con conseguenze future facilmente prevedibili e, di fronte a Governi nazionali che, anziché studiare, o accettare, proposte che favoriscano la natalità preferiscono invece incentivare (con costi pesantissimi per la nazione) l’arrivo di immigrati c’è la proposta concreta e fattibile del Popolo della Famiglia.  

Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, commenta il rapporto Istat presentato oggi in particolare sul tema del calo delle nascite: “L’Italia è un Paese sotto choc, che rinuncia ai figli, con conseguenze drammatiche sulla natalità: nel 2020 ci saranno 30mila nati in meno. Oggi lo dice il rapporto Istat. Da anni lo grida il Popolo della Famiglia, questa è la principale tragedia del Paese. E se non sarà varata subito la nostra proposta di reddito di maternità, al posto dell’inutile Family Act a costo zero e presa in giro garantita del ministro Bonetti, la tragedia si farà irrecuperabile. Per far ripartire la natalità in Italia c’è una sola strada e l’ha fatta stampare in Gazzetta Ufficiale il Popolo della Famiglia con la fatica di migliaia di militanti che hanno raccolto le firme autenticate di decine di migliaia di italiani. Prima o poi anche sul reddito di maternità ci daranno ragione tutti, preghino solo che non sia troppo tardi. Mille euro al mese per i primi otto anni di vita di ogni figlio per le donne che si dedicheranno in via esclusiva a crescerli, svolgendo dunque la propria attività lavorativa in seno alla famiglia. Finalmente un nuovo vero diritto civile per le donne, rendendole libere di scegliere con un costo nettamente inferiore al reddito di cittadinanza, che per noi va abolito, per far ripartire l’Italia dalla famiglia e non dall’assistenzialismo”.

Mario Adinolfi

Aggiunge Fabio Sebastianelli Coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia: “Non solo nella nostra regione nulla si fa per diminuire la denatalità ma vengono ostacolate anche le mamme. Nel 2019 nelle Marche 894 neo mamme hanno dato le dimissioni lasciando il posto di lavoro. Dimissioni dettate dalla incompatibilità dell’attività lavorativa con le esigenze familiari, mutate inevitabilmente dall’arrivo di un figlio. I fatti parlano chiaro: queste neo mamme si sono trovate costrette a rinunciare al loro lavoro dopo la nascita dei propri figli. Se fosse stata approvata la proposta di legge sul Reddito di Maternità che il PDF ha presentato lo scorso anno, queste 894 mamme avrebbero potuto scegliere semplicemente e soprattutto liberamente , di cambiare lavoro, mettendosi a fare quello di mamma, senza peraltro smettere di contribuire al mantenimento della famiglia. Ora invece sono senza stipendio solo perché un governo  ideologizzato e chiaramente contro la famiglia, non ha dato loro la possibilità di scelta”.

Fabio Sebastianelli

4 luglio 2020

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