“Putin ha fatto scacco matto con una semplice mossa e li ha costretti ad uscire allo scoperto…” (F.G.) – Il vaccino contro il coronavirus scoperto in Russia da RDIF e testato, per dare garanzia di sicurezza, addirittura sulla figlia primogenita di Vladimir Putin, ha creato scompiglio presso le multinazionali farmaceutiche occidentali che già da mesi tentavano di realizzare un vaccino anti-covid da poter smerciare alla grande. Addirittura sembrerebbe che diversi attori coinvolti nella distribuzione del vaccino occidentale stiano ora tirando i remi in barca, dopo aver impestato i media con raccomandazioni stringenti sull’uso del vaccino, per fermare la “pandemia”, ora dicono che il “vaccino non serve e non è sicuro”. Bene, se non altro il vaccino di Putin, buono o cattivo che sia, ha sparigliato le carte e ha costretto gli untori a rimangiarsi il loro veleno… Personalmente non mi sarei mai vaccinato e nemmeno ora lo farò, dico però grazie -comunque- a Zio Putin per avermi fatto ridere di cuore…
Per chi volesse saperne di più – Utenti di internet da 188 paesi hanno visitato il sito web messo a punto da RDIF e dal centro di ricerca Gamaleya sul vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus, www.sputnikvaccine.com, nelle sue prime 24 ore di funzionamento. Tra le richieste ricevute dal sito, ci sono sia proposte di produzione e distribuzione congiunta del vaccino, sia domande per diventare volontari nelle sperimentazioni. Lo scorso 11 agosto il vaccino dell’Istituto Gamaleya ha ricevuto il certificato della registrazione dal ministero della Sanità russo, diventando il primo vaccino contro il coronavirus registrato al mondo. Sul sito sono pubblicate le informazioni sulla storia dello sviluppo del vaccino russo contro il coronavirus, i meccanismi di funzionamento del vaccino basato sul vettore di adenovirus, la piattaforma tecnologica del vettore, problemi di immunogenicità, sicurezza, ecc. (Sputnik Italia)
Paolo D’Arpini
13 agosto 2020