Parcaroli politico sprovveduto? Assolutamente no! A Macerata Parcaroli c’è

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Nuova apparizione in pubblico di Sandro Parcaroli che ha cominciato a prendere confidenza con il “parlare”, ora più disinvolto ed elegante padrone della scena.

Il giudizio sull’uomo? Rapido nel capire la situazione politico-amministrativa maceratese, così come lo è nel suo lavoro d’imprenditore; tanto veloce da, in poche settimane, analizzare e comprendere Macerata nel suo insieme, in modo da poter mettere nero su bianco tutte le iniziative per realizzare il sogno di gran parte dei maceratesi: sviluppo, sicurezza, rialzare la testa con orgoglio.

Il giudizio sul programma? Ce lo ha dato in modo estremamente sintetico, quasi poetico, un artista maceratese che ama talmente tanto la sua città da inserirla sempre nelle sue opere: “È come se lo avessi scritto io!” Vale a dire: espresse le aspettative della città.  

I temi di Parcaroli – Lavoro, famiglia, sicurezza, ambiente, centro storico e periferie, alta formazione e università, cultura, sport, accessibilità, viabilità, attenzione alle categorie delle persone fragili, possibilità di attingere ai fondi europei e che Macerata torni a essere città capoluogo recuperando una sua specificità a livello provinciale e regionale. Sono questi i principali punti programmatici del candidato sindaco del centrodestra Sandro Parcaroli.

Il metodo di lavoro – Ha così esordito Parcaroli, di fronte a una piazzetta stracolma di persone, un pubblico composto sì da numerosi candidati delle liste ma anche di tanti cittadini interessati a conoscere il programma elettorale, finalmente svelato: “Questi trascorsi sono stati giorni di lavoro intenso durante i quali ho sentito la necessità di ascoltare tutti, cittadini, associazioni di categoria, professionisti. Ascoltare vuol dire comprendere, osservare la realtà, imparare a capirla. Ho cercato di farlo accogliendo il punto di vista altrui, anche quando era molto lontano dal mio. È stata un’esperienza bellissima, che mi ha arricchito anche nei momenti più faticosi. Non tutti hanno compreso la scelta di prendermi più tempo di quello che la consuetudine politica suggerisce per esporlo in maniera ampia alla città, ma io non sono un uomo della politica. Io sono un uomo libero, che fa scelte dettate dal buon senso, prima di tutto. Sono fiducioso che i maceratesi lo comprenderanno.

L’analisi dei dati – Macerata in questi 20 anni ha perso molti dei suoi asset più importanti. Le conseguenze sono una drastica diminuzione della sua capacità attrattiva, una riduzione delle attività economiche e in particolare di quelle produttive e commerciali, un totale scollamento dalla realtà territoriale di cui è, almeno sulla carta, ancora capoluogo. I dati riferiscono di un tessuto sociale disgregato e frazionato, reso il più delle volte fragile dall’insorgere di problemi legati alla sicurezza pubblica nonostante il mirabile lavoro svolto dal Questore Pignataro e dalle Forze dell’Ordine in questi ultimi due anni».

L’urbanistica – Sul fronte urbanistico ed edilizio le ferite del sisma che ha colpito il centro Italia e dunque anche Macerata nel 2016 non sono state ancora curate. Le opere di messa in sicurezza delle scuole, come pure quelle di altri complessi di pubblica utilità, sono ben lontane dall’essere state compiute. A quattro anni di distanza dal terremoto c’è tanto, troppo da fare sul fronte della sicurezza degli edifici e sul recupero dei beni artistici ed ecclesiali.
Calo dei residenti e futuro per la città – A Macerata c’è il drastico e inesorabile calo dei residenti, le cui cause vanno ricercate, tra le altre cose, nella scarsità di servizi per i giovani, nell’insufficienza di politiche a favore delle famiglie; è un problema serio e una emorragia gravissima, cui porre rimedio prima che diventi irreversibile. Una città che non dà valore ai giovani è una città destinata a morire e quindi ho deciso di invertire la rotta, di essere l’uomo del cambiamento. Ciò che è mancato in questi 20 anni è stato un progetto politico a lungo termine. La domanda vera che un sindaco si dovrebbe porre quando si appresta a governare una città è: come voglio che sia tra 10 o 20 anni?

Fuori dalle logiche di potere – Il programma è improntato a un’accelerazione verso il futuro e all’eccellenza. Macerata ha un assoluto bisogno di essere amministrata da persone consapevoli della propria responsabilità, che mettano da parte mere logiche di potere, che ignorino contrapposizioni sterili e gratuite, che mantengano gli impegni assunti. Non è facile, ma se si è scelto di candidare un uomo che non ha mai fatto politica e che proviene invece dalla società civile, credo ci si aspetti soprattutto questo, favorire un cambio di mentalità generale, prima ancora del resto.

Lo “spirito di servizio” un fantasma che diverrà realtà? – Per Macerata non c’è più tempo di lamentarsi. Occorre con umiltà mettere da parte gli antagonismi per pensare solo al bene della città, che rischia, senza un’adeguata politica di sviluppo, di essere cancellata dalla storia. Non sarò quel tipo di sindaco che distrugge a priori quello che è stato fatto dai precedenti amministratori, a meno che non costituisca un pericolo per la sicurezza pubblica o non sia comprovato che ricominciare da zero farebbe spendere meno soldi. Poiché certe opere sono state già realizzate con soldi dei contribuenti è mio dovere tenerne conto. Sarà quindi mia premura, in taluni casi, migliorarne l’efficienza o svilupparne ulteriori elementi. L’epoca dello sperpero dissennato dei soldi pubblici è finita. Sarà mio compito valorizzare l’esistente e creare ulteriori asset di sviluppo per Macerata”.

Parcaroli c’è – Bene, chi paventava un uomo sprovveduto a fare politica è smentito: Sandro Parcaroli c’è ed è un competitor di tutto rispetto. Ora tocca ai candidati delle liste correre per convincere i maceratesi, specialmente le persone deluse dalla politica cittadina affinché ritornino al voto, della bontà e sincerità del progetto,.

Info – Chi desidera leggere il programma completo lo può scaricare sul web cliccando www.sandroparcaroli.it/programma.

20 agosto 2020

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