Con l’approvazione pressoché unanime della mozione “Per andare al governo del Paese” (due le astensioni), il congresso nazionale del Popolo della Famiglia ha rieletto per il prossimo quadriennio Mario Adinolfi presidente del partito, vicepresidente e coordinatore nazionale sarà il campano Nicola Di Matteo, segretario nazionale il lombardo Andrea Brenna, vicesindaco di Grandate (Como): rappresentati centro, sud e nord d’Italia.
In difesa della Costituzione – Adinolfi ha dedicato alla “difesa della Costituzione” la sua rielezione: “Si parte subito con la battaglia per il no al referendum, accompagnata a quella per la piena applicazione degli articoli della Carta riguardanti la famiglia”.
Contro il ddl Zan – Adinolfi dal palco congressuale ha poi sottolineato il no al ddl Zan, commentando il tragico fatto di cronaca di oggi a Acerra: “La persona che ha ucciso sua sorella è un assassino, se davvero l’ha fatto per ragioni legate all’orientamento sessuale del fidanzato di lei allora il codice prevede anche l’applicazione dei motivi abietti e futili, che fanno scattare le aggravanti. Ma non si sia così sciacalli da collegare a un dato emotivo la propaganda a favore del ddl Zan sulla omotransfobia, che nulla aggiungerebbe al profilo penale del caso in oggetto. Quel ddl serve solo a contrastare opinioni sgradite ed è figlio di una modalità violenta e totalitaria di regolare i conflitti tra idee diverse”.
I due marchigiani eletti – Inseriti nella rosa dei dirigenti per i prossimi quattro anni anche due marchigiani: Fabio Sebastianelli (candidato a Macerata nella lista “Civici per il Popolo della Famiglia”), al quale è stato rinnovato l’incarico di coordinatore regionale per le Marche e Gabriele Cinti, eletto membro del coordinamento nazionale.
15 settembre 2020