Rivista dall’Area Vasta n° 3 una “stortura” nella lotta contro la presenza di amianto

La campagna di sensibilizzazione “Uniti contro l’Amianto”, avviata lo scorso febbraio con una raccolta firme finalizzata all’abrogazione dei diritti sanitari richiesti dal Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta n.3 per la segnalazione della presenza di materiali contenenti amianto, ha prodotto il primo significativo risultato.

A seguito infatti della sottoscrizione di numerosissimi cittadini, il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta n. 3 ha comunicato ai promotori che la richiesta avanzata è stata presa in considerazione e la procedura interna è stata rivista. Il Dipartimento ha infatti condiviso con il comitato promotore che le segnalazioni dei cittadini sono mirate alla tutela della salute pubblica.

D’ora in poi, dunque, a chi avanza denuncia della pericolosa presenza di amianto in immobili, non sarà più richiesto il pagamento dei diritti sanitari pari ad € 74,15 a favore del Servizio A.S.U.R. competente per territorio.

Il concetto base dell’iniziativa è che le segnalazioni dei cittadini in tal senso non riguardano l’interesse di un privato ma sono volte alla salvaguardia della salute pubblica; inoltre le stesse sono preziose per il perfezionamento delle “mappature amianto”, ad oggi incomplete e risalenti ad un autocensimento di circa venti anni fa.

L’applicazione dei diritti sanitari scoraggiava senza dubbio le iniziative di coloro che sono impegnati costantemente nel tentativo di debellare questo pericolosissimo materiale cancerogeno: infatti, fino ad oggi, la situazione era paradossale in quanto il soggetto che denuncia la presenza della fonte inquinante era sottoposto al pagamento dei diritti sanitari, mentre il soggetto che detiene la fonte inquinante usufruiva di fondi pubblici come ad esempio i finanziamenti dedicati con Deliberazione dell’Assemblea  Legislativa Regionale n.159 del 21/04/2020.

Tolto questo ostacolo c’è comunque ancora molto da lavorare a fronte di una carente ed inefficace legislazione che spesso non dota gli Enti preposti alla salute pubblica di strumenti idonei a bonificare le fonti inquinanti.

Per i soggetti promotori dell’ iniziativa, che sono i gruppi politici presenti nei Consigli Comunali di Macerata e Appignano “Strada Comune – Potere al Popolo” e “Vivere Appignano”, l’associazione politico culturale  “Civico 49” di Potenza Picena e il Comitato Cittadino “Appignano senza Amianto”, quello di oggi è un importante successo raggiunto grazie alla condivisione di competenze  maturate  nel corso di esperienze civiche a favore della collettività, e rafforza ancora di più l’unità nel perseguire la salvaguardia del bene comune e la tutela della salute pubblica.

Commenta Matteo Sciapeconi – “A nome del gruppo Strada Comune – Potere al  Popolo di Macerata esprimo soddisfazione per questo primo grande risultato nella battaglia verso la definitiva scomparsa di questo materiale nocivo, che dimostra come l’impegno quotidiano e l’unità di intenti dal basso possa portare grandi benefici alla collettività. Grande risultato anche per il progetto politico Strada Comune- Potere al Popolo che in meno di un anno e mezzo dalla sua nascita e a pochi giorni dall’elezione in Consiglio Comunale di Alberto Cicarè, ottiene un primo risultato concreto che avrà ricadute positive sulla vita e sulla salute di tutta la popolazione. A testimonianza della grande attualità del problema amianto e dell’urgenza che politica e collettività tutta si facciano carico di risolvere questa piaga definitivamente vi è l’episodio di questa notte a Appignano, in cui hanno preso fuoco tre capannoni con copertura contenente amianto, con conseguente seria allerta per eventuali ricadute sulla salute degli abitanti della zona”.

30 settembre 2020

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