Nell’anno 900 spunta fuori la città di Maceriae… dopo il X sec. è spostata in Francia!

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Lo spunto stavolta ce lo dà l’abate Riccardo, più noto come Richerio di Reims. In una nota nel libro di Antognozzi-Carnevale “Da Carlo Magno alla Roma Picena nuove luci sulle origini dell’Europa” edito nel 2019, precisamente la nota 101 a pag.124, si parla di un fatto dell’anno 900 svoltosi in una cittadina chiamata Maceriae, che vede coinvolto un certo Fulco parente dei Vidoni di Camerino. Questa storia è descritta da Richerio di Reims, tratta dalla sua opera “Histoire de France” volume I pag.46, edizione del 1967.

Dopo il X sec. Maceriae diventa Mezière, in Francia… – Nei secoli successivi al X sec. in cui visse Richerio, la città di Maceriae è stata ufficialmente posta in Mezière. Mezière è una piccola città della Francia settentrionale, quasi al confine con il Belgio, e capoluogo della provincia delle Ardenne. Nel 2014 contava 53000 abitanti, qualche migliaio più della nostra Macerata. Le notizie prima del 1200 sono scarse su Mezière; sappiamo che in origine c’era un insediamento romano di nome Castricum o Castrice, che nel X secolo venne distrutto da un incendio, e ricostruito nelle vicinanze, prendendo il nome di Maceriae. Una curiosità: a Mezières c’è un quartiere intitolato a Saint Julien.

Archès e Mezière (in basso)

Archès (Arcuza… guarda un po’…) – Vicino a Maceriae-Mezières sorgeva la frazione di Archès, che non è la stessa e nello stesso luogo dove è stata ricostruita nel 1600. Arches risulta esistita già prima di Mezières, sulla base di pochi documenti trovati negli archivi locali, dove viene citata unitamente a una chiesa di San Lamberto, ma nessun luogo nei dintorni corrisponde alle descrizioni di queste fonti.

Ritrovamenti archeologici? Poco o niente – D’altro canto, dovrebbero esserci da qualche parte resti di costruzioni e necropoli, invece i ritrovamenti archeologici si limitano a sporadici ritrovamenti di frammenti di ceramiche, e le poche tombe trovate, che si contano sulle dita di una mano, sono prive di corredi significativi, cosa piuttosto strana. Onestamente, sono elementi troppo scarsi per poter dichiarare – come fanno – la presenza di un insediamento merovingio e di necropoli merovingie: ce lo confermano i testi che abbiamo consultato.

Niente ruderi, solo incendi distruttivi – Dalla storia della Francia medievale, Archès risulta avere nel 859 un palazzo carolingio, dove nella domenica di quaresima di quell’anno si incontrarono il re di Francia Carlo il Calvo e suo nipote re di Lotaringia Lotario II. Ancora non si è trovato questo palazzo che, come da copione, venne distrutto dai Vichinghi nel 881. Nel 933 il castello di Archès viene di nuovo distrutto da un incendio. Da un documento del 1522 Archès risulta completamente incendiata e la sua chiesa totalmente distrutta. Fondamenta comprese?

Arches nel medioevo

Ora, ragionando, un disegno mostra la ricostruzione di Archès come un villaggio fortificato, fatto completamente di legno e fango. Quindi dovremmo veramente credere che nel medioevo, quando in Italia c’erano sontuosi palazzi e castelli con marmi, decori, affreschi e comodità, gli imperatori avevano come luogo di incontri politici e residenze imperiali un villaggio di legno e fango?

La tesi del professor Carnevale –  Ma arriviamo al perché di questo articolo: il professor Carnevale sostiene che collocare Maceriae a Mezière sia una forzatura, e non gli si può dare torto; scrive che quella vera fosse – almeno fino all’anno 1000 – la nostra Macerata. E allora aggiungiamo noi: la vicina Archès, almeno fino all’anno 1000, potrebbe essere stata Arcuza, la città comparsa nelle mappe del 1500, e poi sparita anche da lì. Meziere è molto carina, curata, e vanta una tradizione e una vocazione turistica grazie al fiume, dove i turisti sono accolti in battelli e chiatte allestiti a ristoranti e bar, ai parchi, ai festival culturali.

Spedire le tombe di “Citanò” a Mezière! – La recente notizia che 70 tombe romane estratte nel 1974 a Civitanova Marche e ammassate in un deposito, verranno rinterrate perché il comune non sa dove metterle, ci ha fatto venire un lampo di genio: visto che a Mezière i reperti “mancano”, e qui avanzano, invece di sotterrarle il comune di Civitanova le spedisca a Mezière! Lì sicuramente sapranno dove metterle!

Nota: casuale la similitudine? Là Castrice distrutta, Archès e Maceriae; qua Ricina distrutta, Arcuza e Macerata. Tutto in prossimità di un fiume. …che qualcuno abbia avuto qualche ispirazione?

Fonti: Le site de Charleville à l’époque merovingienne” di P.Périn 1979; Sito internet dell’Unione dei Comuni Charleville-Mezières-Archès; Supplemento “Histoire” al giornale Charleville-Mezières Notre Ville, num. vari.

Simonetta Borgiani

Mezieres – fortificazioni presso il ponte San Giuliano
Mezieres – ingresso della chiesa in via San Giuliano

19 ottobre 2020

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