L’ultimo libro di Bernetti parla di Macerata… wow quante notizie… pure piccanti

Domenico Bernetti, “Carabiniere per necessità”, è autore di una serie di libri di cui questo “Il lungo cammino fino al ritorno nella mia terra di origine” è l’ultimo atto di una trilogia edita da “Edizioni Simple”.

Qui viene il bello… già, perché il ritorno alla sua terra di origine che, badate bene, lui non cita nel testo, lo porta a svolgere il suo compito nel Comando Provinciale dei Carabinieri a Macerata. Lui non lo ha scritto ma noi lo abbiamo desunto dalle storie che racconta, alcune delle quali conosciamo.

Sono 400 pagine fitte di avvenimenti, indagini, voglia di apprendere per svolgere bene il suo compito di Carabiniere. Il tutto condito da una moralità che è propria dell’Arma. Almeno era propria in quelli della vecchia guardia perché, a leggere tra le righe, in questi ultimi anni, almeno per alcuni, non sembra essere così.

Il libro di Bernetti va principalmente letto su due livelli che s’intersecano fra loro: quello della cronaca e quello delle relazioni interne al Corpo della Benemerita e, comunque, delle relazioni con le persone che partecipano alla vita del “nostro” Carabiniere. “Nostro” in quanto parte dell’umanità che lui manifesta nei rapporti con chi è coinvolto nei fatti, pur nel suo muoversi pragmatico.

Certamente la parte che più “attizza” la curiosità immediata del lettore è quella della cronaca, per scoprire i retroscena degli avvenimenti conosciuti perché finiti sulle pagine dei giornali. Poi ci sono quelli sconosciuti ai più… che dimostrano, come se ce ne fosse bisogno, che la Macerata decantata come “isola felice”, sotto sotto, proprio così felice non è.

Bernetti, che ha lavorato per anni anche nel Tribunale, di fatti ne ha visti e vissuti tanti, a cominciare dalla sparizione in una frazione del capoluogo di un bambino in tenera età, rimasta avvolta nel mistero ancora oggi nonostante l’allora rapido prodigarsi delle Forze dell’Ordine.

Pizzicosi sono i vizietti riferiti alla sfera sessuale dei cittadini che, durante le investigazioni, a volte sfociano in situazioni divertenti. Bernetti c’era quando, scoppiato un incendio in un palazzo nobiliare del centro storico ne uscirono fuori gli “incappucciati” di una delle sétte massoniche cittadine.

Come è noto, spesso i Carabinieri finiscono nelle barzellette e nel libro non poteva mancare un capitolo destinato ad accadimenti dal sapore di barzelletta… e così di seguito: 400 pagine dense di avvenimenti di ogni tipo. Poi c’è un’altra chiave di lettura. È quella che fa capire il valore dell’Arma dei Carabinieri, un corpo strutturato militarmente da sempre vicino allo Stato, quindi ai cittadini. Il Carabiniere non conosce orari, sempre disponibile a comando, ligio al regolamento ma anche capace, se necessario, di derogare. Nel libro c’è uno spaccato di vita della città ma anche della vita dei Carabinieri.

L’onorificenza, per conoscere Domenico Bernetti

Con decreto 20 marzo 2007 è conferita la Croce di bronzo al Merito dell’Arma dei Carabinieri al Luogotenente (in congedo) Domenico Bernetti con la seguente motivazione: “Luogotenente in possesso di pregevoli doti umane e intellettuali, di un insieme armonico di spiccati requisiti morali e culturali,  d’impeccabile stile militare, nonché di una eccellente preparazione professionale, sostenuta da altissimo senso del dovere, ha sempre svolto il servizio nell’Arma con non comune spirito d’iniziativa, esercitando un’azione di comando equilibrata, efficace e autorevole. Nel corso di 42 anni di prestigiosa carriera militare, ha profuso un incondizionato impegno nell’espletamento degli incarichi attribuitigli, costituendo insostituibile esempio e sprone per il personale dipendente e i colleghi. Con la sua opera costante e sagace, sempre di elevatissima qualità, ha contribuito allo sviluppo e al progresso dell’Istituzione, esaltandone il lustro e il decoro nell’ambito delle Forze armate e del Paese”. Italia, 18 giugno 1963 – 1° luglio 2005.

Fernando Pallocchini

23 dicembre 2020   

 

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