Cresce il divario economico tra le fasce di popolazione in uno Stato sempre più iniquo

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Italiani popolo di navigatori? No. Oggi con il mare, grazie alla politica gli italiani hanno solo il rapporto di “essere presi a pesci in faccia”. Volete alcuni esempi?

A inizio della pandemia, invece di avere una risposta unica, seria, immediata per combattere “la guerra”, si è sparata in faccia agli italiani una quantità di numeri straordinaria. Numeri quasi sempre tra loro contrastanti e che hanno creato una grande confusione. L’età per usare il vaccino cambiata varie volte, la percentuale di copertura dei vari vaccini era fluttuante quasi come i titoli in borsa, la durata dell’immunità che cambiava quasi ogni giorno.

Poi i “fiori”, con varie decine di milioni di euro spesi per i centri vaccinali che sono subito… appassiti; i banchi con le rotelle che non hanno mai girato, anzi ce le hanno fatte girare a noi visto quello che sono costati; le mascherine, costate altre centinaia di milioni e che sarebbero valide solo se servissero per coprire la faccia dei faccendieri che le hanno comprate, spesso speculandoci sopra loro e i loro intermediari che oggi, giustamente, sono sotto inchiesta giudiziaria.

Vi chiederete: “Ma il ministro della Sanità?” Beh! Il ministro della Sanità italiano è laureato in scienze politiche… e allora che potesse avere le idee chiare per quel che riguardava la lotta alla pandemia la “Speranza” era proprio poca. Cambiamo argomento.

Si parla molto dell’alto livello di evasione fiscale in Italia e tale fenomeno ha due diversi aspetti. C’è infatti l’evasione fiscale criminale di persone che evadono totalmente il fisco per enormi capitali, le quali devono essere scovate, severamente perseguite e condannate a norma di legge. Poi c’è quella che si può chiamare “Evasione fiscale di difesa”. Un operatore italiano che fa tutte le fatture, incassando 100 euro se ne vede prelevati dallo Stato, quando va bene, 55/60 attraverso una miriade di tasse e balzelli.

A fronte di tale prelievo questo cittadino dovrebbe avere dallo Stato la certezza di un vivere tranquillo, fornito dei servizi necessari per godere di un certo benessere, mentre in effetti proprio così non è. Ora, questo cittadino, che guadagna lavorando spesso anche senza guardare orario, sacrificando il tempo da dedicare a se stesso e alla propria famiglia, se dovesse ricorrere a qualche sotterfugio per poter, in qualche modo, ridurre la onerosa pressione fiscale farebbe sì una evasione ma questa potrebbe essere definita “Evasione fiscale di difesa”? Magari fatta per poter prendere un po’ meno “pesci in faccia” dallo Stato. Certamente sarebbe contro la Legge, quindi illegale. Però…

Adesso passiamo a osservare un’altra situazione evidenziata dai numeri forniti da ISTAT. In Italia ci sono 5 milioni di cittadini in stato di povertà, che vivono con entrate che vanno dai 300 ai 500 euro al mese. Molti di questi, specie nei grossi centri urbani, per mangiare vanno alla Caritas o al Banco Alimentare, durante la fredda stagione hanno difficoltà per potersi riscaldare e per curarsi usano solo i medicinali che possono ottenere gratuitamente. Per contrasto ci sono varie decine di migliaia di clandestini (badate bene: non rifugiati politici ma clandestini) che in quanto tali non dovrebbero stare in Italia eppure vengono ricoverati in centri d’accoglienza, o su navi da crociera, mangiano tre volte al giorno, stanno al caldo quando serve, fruiscono di un’assistenza sanitaria completa e gratuita e di altri e vari optional. Lo Stato dovrebbe assistere tutti in egual misura, per cui di fronte a questa situazione i cittadini italiani che versano in una situazione di povertà non si sentono presi a pesci in faccia?

In ultimo prendiamo in esame una situazione che ha del clamoroso. I funzionari statali italiani di alto livello percepivano di stipendio 240.000 euro l’anno. La loro retribuzione, ritenuta più che sufficiente, era stata bloccata ma ora, con un Decreto legge del Governo, i nostri politicanti hanno rimosso il blocco e questi alti funzionari avranno diritto a tutti gli aumenti che erano previsti. Invece i tanti lavoratori italiani che dispongono di uno stipendio (quando va bene e quando hanno un lavoro stabile) intorno ai 1000/1200 euro e per arrivare a fine mese devono tirare continuamente la cinta, non si sentono solamente presi a pesci in faccia con il varo di tale Decreto ma hanno tutto il diritto di dire che i politicanti italiani gli hanno direttamente sputato in faccia. Vogliamo dire di quei giovani e di quelle persone di mezza età che hanno perso il lavoro e rimediano solo contratti a termine..?

Cesare Angeletti alias Cisirino

8 marzo 2022

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