“Sferisterio-Unesco” Anna Menghi bacchetta sulle mani Carancini e Monteverde

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Sulla vicenda Sferisterio-Teatri marchigiani interviene e fa chiarezza la Consigliere regionale Anna Manghi: “Trovo doveroso, dopo giorni di silenzio, esprimermi in merito alla questione della non candidatura dello Sferisterio nella “Tentative List” dei teatri marchigiani posta al vaglio della Commissione che ogni anno elegge i nuovi siti Patrimonio Unesco.

Doveroso perché, a fronte di tanti eventi, uno su tutti il flash mob promosso dall’ex vicesindaco Stefania Monteverde davanti all’arena nei giorni scorsi, cui hanno preso parte membri del Pd locale, e degli attacchi all’attuale amministrazione regionale, in merito al criterio di selezione attuato, ritengo sia importante far emergere, attraverso il racconto di fatti che vanno ben oltre queste settimane, la verità sulla vicenda.

Pur apprezzando la passione con cui i colleghi dell’opposizione, dalla Monteverde in Comune a Carancini in Consiglio Regionale, hanno voluto sostenere il valore dello Sferisterio, trovo paradossale il modo con cui lo hanno fatto. Un modo che non tiene conto di ciò che è accaduto e non dà contezza della realtà, ma che appare strumentale e politico.

Nel 2018, con la Mozione 103 del 23 ottobre, il Consiglio Comunale di Macerata dava mandato all’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Romano Carancini, di valutare all’interno della IV Commissione l’iter necessario al fine di ottenere per lo Sferisterio il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità.

Trovo curioso che, a distanza di quattro anni, di cui meno di due all’opposizione, la stessa Monteverde, che di quella amministrazione era vicesindaco e assessore alla cultura, attacchi l’attuale amministrazione comunale con lo scopo di convincerla a perseguire un obiettivo per il quale avrebbe dovuto lei, per conto del Sindaco, agire affinché fosse presentata adeguata documentazione. Dal 2018 al 2020 (Parcaroli è diventato sindaco a fine settembre) di tempo per dar seguito all’indicazione del Consiglio ce n’è stato. Come mai al cospetto della medesima questione quelli che oggi attaccano con tanta determinazione sono stati così poco incisivi quando avevano il potere di esserlo?

E ammetto di avere qualche difficoltà a capire come possa il collega Carancini, oggi consigliere regionale all’opposizione, rinnegare a tal punto il suo passato da accusare, senza neanche troppi giri di parole, l’attuale Sindaco di non capire nulla dello Sferisterio, visto che per anni, quando era sindaco, lo ha voluto al suo fianco come sponsor del Macerata Opera Festival, tessendone le lodi in pubblico ed eleggendolo a generoso mecenate del più importante contenitore culturale della città.

Ma torniamo alla questione tanto dibattuta. Merita lo Sferisterio di essere Patrimonio dell’Umanità? Si. Lo penso io e lo pensa l’assessore alla cultura della Regione Marche Giorgia Latini, come pure, credo, ogni membro dell’attuale maggioranza politica. Il punto però è che proprio per la sua centralità nelle politiche culturali delle Marche, per la bellezza della struttura e il valore simbolico che esso ha per l’intero territorio regionale, non solo per Macerata, lo Sferisterio merita di esserlo a prescindere da altri. Voglio dire che nella “Tentative List” sono presenti tutti i meravigliosi teatri della regione, che tutti insieme otterrebbero il riconoscimento in quanto “teatri storici delle Marche”, non per le specificità di ciascuno, ma per il fatto di essere teatro in un contesto (la regione Marche) che è stato definito ed è storicamente “terra di teatri”. Lo Sferisterio, come ha già spiegato l’assessore Latini, rappresenta un unicum all’interno del patrimonio architettonico nazionale e proprio per questo sarà inserito nelle azioni di valorizzazione legate ad una sua candidatura a se stante, con un percorso dedicato, specifico e ad hoc. Cos’è che scandalizza il Pd? Che si voglia considerare lo Sferisterio qualcosa di più degli altri teatri? Che gli si voglia riservare un trattamento diverso perché diversa è la sua collocazione nel panorama culturale italiano? Io questa tendenza a livellare le cose tipica della sinistra non l’ho mai capita. Ma non mi potete dire che tra lo Sferisterio e il teatro “Nicola degli Angeli” di Montelupone o il teatro “Beniamino Gigli” di Monteroberto, per fare un esempio tra tanti, non ci sia differenza, perché c’è ed è notevole non solo dal punto di vista architettonico, ma per l’importanza che l’uno e gli altri hanno nella percezione dei turismi che le Marche dovranno intercettare nei prossimi anni. Ed è questo il punto vero. Chi governa deve avere una visione d’insieme ed elaborare strategie che ne realizzino il contenuto seguendo una logica di governo, non di mera propaganda. Perché se tutto finisce in propaganda, chi lo pensa il futuro del Paese? L’opposizione ha un valore importantissimo, io l’ho fatta per anni, ma deve essere onesta e giudicare i fatti con mentalità costruens, non destruens.

L’iter avviato per la candidatura di tutti i teatri storici delle Marche (tutti quanti senza distinzione alcuna) quale bene “unico” e per questo denominato “teatri storici delle Marche”, è un fatto straordinario per il quale l’Amministrazione Regionale si batterà. Ma per lo Sferisterio, che è il contenitore culturale più prestigioso della città di Macerata e un bene di enorme valore per l’Italia intera, l’iter da seguire sarà un altro. Mi farò io stessa garante che esso abbia tutte le attenzioni che merita.

Questa maggioranza politica, in Comune e in Regione, si impegna con i suoi cittadini ogni giorno e lo fa assumendosi anche la responsabilità di fare quello che in passato non è stato fatto. Lo Sferisterio è il simbolo identitario del nostro territorio e proprio per questo richiede tutele di valorizzazione differenti, con un percorso specifico e delle motivazioni strutturali che si legano ad una visione a lungo termine, non all’interesse di una parte politica bisognosa di demolire l’avversario per esistere”.

Anna Menghi

17 giugno 2022

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