Prima parte – Il viaggio in Italia da Perugia a Palermo a Torino – Si parte da Perugia per Roma con tappa a Orvieto. È una sosta importante quella di Orvieto, dove ci fermiamo su invito del Club Auto Storiche. Orvieto è la patria di Luigi Barzini, il giornalista che raccontò sul Corriere della Sera e sul Daily Telegraph il viaggio dell’Itala, il racconto poi riportato sul suo libro “La metà del mondo vista da un’automobile”. A Orvieto c’è ancora la casa di Barzini, oggi è all’interno di un parco pubblico. La nostra Itala sosta davanti la casa , incontriamo la nipote di Barzini. È facile comprendere la emozione e la commozione della signora nel sedersi sul sedile occupato cento anni fa da suo nonno.
Dalla casa di Barzini ci spostiamo in Largo Barzini. Anche Orvieto, come Budrio ha voluto onorare il suo concittadino dedicandogli una piazza, appunto Largo Barzini uno degli eroi del raid del 1907. Non sembri eccessivo il termine di eroi. Solo leggendo il libro di Barzini si riescono a comprendere in pieno le difficoltà che Borghese, Barzini e Guizzardi dovettero superare per giungere a Parigi. Da Pechino fino agli Urali praticamente non esistevano strade, solo piste per cammelli o nudo terreno, in Mongolia l’unico riferimento era la linea del telegrafo, in Siberia la ferrovia transiberiana. Al palazzo Comunale salutiamo il Sindaco, poi una sosta davanti al celebre Duomo e con difficoltà per sottrarsi all’interesse e alla curiosità di turisti e cittadini di Orvieto proseguiamo per Roma.
All’entrata in Roma ci scorta un elicottero dei Carabinieri che ci indirizza sul percorso con meno traffico per raggiungere la Caserma Salvo d’Acquisto. Il traffico cittadino è oggi il maggior problema per l’Itala. Quando fu costruita nel 1907 il traffico era inesistente, le vettura era fatta per andare, frizione e raffreddamento non sono dimensionati per la marcia a singhiozzo del traffico cittadino. Domenica 20 maggio l’Itala viene festeggiata con il carosello di uno squadrone di Carabinieri a cavallo e della Banda dei Carabinieri. Anche in questo viaggio, come negli ultimi di Overland, insieme con noi è un gruppo di Carabinieri Paracadutisti del Reggimento Tuscania. Lunedì passerella per via Veneto, il salotto di Roma, il cuore della capitale, che porta con sé l’immagine indimenticabile della “dolce vita” degli anni ‘50 e ‘60.
Conferenza stampa di presentazione agli inviati della stampa estera, mentre il traffico in via Veneto è paralizzato da quanti si fermano per ammirare l’Itala ferma di fronte all’albergo della conferenza stampa. Nel pomeriggio ci trasferiamo alla nuova Fiera di Roma, al Forum della Pubblica Amministrazione. Anche qui le Poste Italiane sono presenti accanto all’Itala con un Ufficio Filatelico e l’annullo celebrativo del viaggio Parigi Pechino. Sono presenti Enti e Ministeri. Dai vari stand si riceve una immagine di straordinaria efficienza, di un Stato perfetto. Vicino a noi è lo stand del Ministero del commercio estero. Ci sono delle postazioni per ricevere informazioni. Ne approfitto e poi chiedo di poterne usare una per scrivere un testo da inviare a “Braoggi”, il giornale locale di Bra. Nessun problema, scrivo il mio testo ma si arriva alle sette, il Forum chiude e senza avvertirmi mi spengono la postazione. Tutto il mio lavoro è perso. Ovvia la considerazione che l’efficienza di una Amministrazione non dipende dai mezzi ma dalle persone che vi lavorano. Il giorno in viale Mazzini siamo attesi nella sede RAI per una conferenza di presentazione del documentario che sarà trasmesso con le immagini del viaggio dell’Itala. Nuova passerella per le vie di Roma, all’arco di Costantino, tra turisti e romani ci saluta la banda dei Carabinieri e partiamo per Caserta.
Qui ci fermiamo in un moderno albergo sorto sul luogo di una vecchia area industriale. Una struttura che purtroppo, come spesso avviene, denuncia i difetti di quelle che sono soluzioni innovative e non sperimentate. La grande copertura in vetro trasforma la hall in una serra con fastidiosi riflessi di luce, la musica viene distorta da fenomeni di eco e i getti dell’impianto dell’aria condizionata sono davvero fastidiosi. Invece la Reggia è ancora una espressione del genio italiano, del nostro gusto, del senso artistico. È curata e mantenuta in modo esemplare. Nei viali del parco sfila l’Itala prima di fermarsi in piazza del Redentore per subire l’ennesimo assalto della folla. Anche qui l’annullo postale celebrativo.
Una domanda sorge spontanea, come è possibile che accanto a esempi di straordinaria efficienza come quello offerto dalla gestione della Reggia, vi possano essere esempi di totale inefficienza come quello offerto dalla gestione dei rifiuti? Naturalmente è come sempre un problema di uomini. È l’infelice connubio tra politici incompetenti, amministratori incapaci, ambientalisti irresponsabili e persone disoneste ha creato un disastro immane. Ci chiediamo come si possa fare per uscirne fuori. Più di una persona, tra quelle che incontriamo e con le quali parliamo raccontando dei nostri viaggi, invoca un pugno di ferro. È l’eccesso di democrazia mal utilizzata che fa invocare la dittatura. Una storia che si ripete da secoli.
Da Caserta ci trasferiamo a Napoli. È coinvolgente l’entusiasmo dei Napoletani. Neppure una breve pioggia, la prima dalla partenza, scoraggia il desiderio di ammirare l’Itala e i camion di Overland. Accanto al Municipio e in piazza Plebiscito è un continuo via vai di folla. A sera, all’imbarco sul traghetto per Palermo siamo quasi stanchi per il continuo parlare, per rispondere alle mille domande.
A Palermo ci aspetta il salotto della città, piazza Politeama, dove restiamo per tutto il giorno. La presentazione alla stampa avviene nella stupenda sede della Fondazione del Banco di Sicilia uno di quei palazzi d’epoca che sono il vanto dell’architettura storica della città. Da Palermo ci spostiamo all’Autodromo di Pergusa, una pista singolare, un anello intorno a un lago. Lungo il percorso ci fermiamo ad ammirare un luogo storico dell’automobilismo italiano, Cerda, la località cuore della mitica Targa Florio. Vi sono ancora le tribune, i box, la tribuna stampa, il busto di Vincenzo Florio. Immagini di altri tempi, del periodo eroico dell’automobilismo, quando non contava solo la macchina ma soprattutto il pilota.
Lungo il tragitto che percorriamo da Palermo a Pergusa osserviamo altri esempi di un qualcosa di tipicamente italiano, sono le opere pubbliche rimaste incompiute. Accanto all’autostrada, che è in perenne riparazione, strade che si fermano nel nulla, una diga mai finita, un acquedotto inutilizzato, la caserma dei Vigili del Fuoco di Enna finita ma inutilizzata.
A Pergusa l’Automobil Club ha organizzato un convegno sulla sicurezza stradale nell’ambito della campagna promossa per giungere entro il 2010 a ridurre almeno della metà le vittime degli incidenti sulle strade. A sera ci accoglie il saluto della Sicilia in una splendida villa stupendamente restaurata. Ora siamo sulla nave “Strada Gigante” che ci riporta a Genova per poi fare ritorno a Torino. Un mare Forza 7 ci fa ballare un po’. A Torino i mitici camion arancione di Overland si fermeranno, passeranno il testimone ad altri camion sempre Iveco ma della gamma attuale. Così nel nostro viaggio faremo conoscere non solo il valore tecnico e umano dell’Italia di cento anni fa, ma anche quello degli Italiani di oggi, della tecnologia italiana di oggi. A Torino viene effettuato ancora un ultimo controllo all’Itala e poi il 20 luglio la partenza da Parigi per Pechino. (continua)
Gianni Carnevale
15 luglio 2022