“Partono tutti incendiari e fieri…” cantava Rino Gaetano… avesse avuto ragione?

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Cominciano a sembrare i personaggi che vedevamo nei film di fantascienza… ahimé sono i politici! Perché costoro quando arrivano a essere eletti diventano tutti uguali?

Credo sia perché, quando scoprono di contare un emerito nulla, si rendono conto che esiste un governo sovranazionale a dettare le regole da seguire alla lettera e, in silenzio, come avviene in una classe scolastica, sono lì a fare il compitino. Restano attaccati ai fili a guisa di burattini silenti. Scelgono il disonore, continuando a vivere tenendo buono il popolo, che in genere ignora le dinamiche perverse dei padroni del mondo.

La storia parte da molto lontano, probabilmente dalla fondazione della repubblica. Forse da prima. Rino Gaetano, grande cantautore, era più avanti di tutti quando ha scritto questa frase emblematica:  “Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri”. Era arrivato a comprendere le dinamiche politiche? Forse sì, forse no. Certo possiamo immaginare il suo pensiero relazionandolo alla brutta fine che fece e con tanti dubbi su come avvenne.

Rino Gaetano

Si era in un periodo di grande fermento, sembrava si potessero raggiungere le agognate libertà e giustizia sociale, improvvisamente, però, accadde qualcosa che spense tutto… insieme con lui. Da allora siamo in caduta libera e continua, tanto che pare di essere prossimi al capolinea. La mente umana è come un vulcano attivo, sempre capace di partorire idee e pensieri di ogni genere, capace di produrre eroi che sacrificano la propria vita per gli altri.

La storia è piena di gesti ammirevoli e amorevoli, gesti che resteranno nel ricordo a simbolo di umanità. Tuttavia in parallelo la mente è capace di generare mostri che schiavizzano i propri simili. Questi esseri sono tra noi, in carne e ossa ma con un cuore di freddo metallo, incapace di accogliere la sofferenza causata. Chi riesce a essere accorto, a diffidare di coloro che elargiscono buonismo a piene mani? Stiamo in guardia per non soccombere definitivamente.

Giorgio Ranieri

3 settembre 2022

 

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