“Popolo della Famiglia” a Giorgia Meloni: “Ucraina: niente armi più diplomazia!”

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Un cambio di strategia: no armi, sì diplomazia – Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, chiede a Giorgia Meloni possibile futuro premier di fermare il sostegno italiano a Kiev dopo i recenti sviluppi bellici: “Cara Giorgia Meloni, davvero vogliamo come Italia assecondare Zelensky nei suoi piani di guerra alla Russia su territorio russo concretizzati con la distruzione del ponte di Kerch, attentati omicidi in stile mafioso come quello alla figlia di Aleksandr Dugin, in una escalation bellica che non può che condurre al disastro facendone poi pagare il prezzo intero a famiglie e imprese italiane? A me pare folle aggiungere alle postazioni missilistiche Himars americane ulteriori armi italiane inviate in Ucraina senza neanche il voto del Parlamento. Spero che il tuo governo, cara Meloni, faccia segnare un cambio di strategia complessiva dell’Italia che dichiari, per rispetto al proprio interesse nazionale, lo stop al sostegno all’Ucraina e all’escalation militare agognata e incitata da Kiev così come la costruzione di uno spazio diplomatico che possa condurre prima possibile alla pace”.
Report su regime di terrore in Ucraina – Gabriele Cinti Vice Coordinatore Regionale del Popolo della Famiglia della Regione Marche  ha ricordato come ogni anno venga stilato un report sulle pratiche in materia di diritti umani da parte di Human Right Watch e Amnesty International, integrato con  Rapporti nazionali del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sulle pratiche in materia di diritti umani e viene di fatto costruita una scala del terrore politico (Political Terror Scale) attribuendo un punteggio da uno a cinque nel primo caso rientrano i paesi che rispettano tali diritti nel punteggio cinque vi sono gli “stati-canaglia” Corea del Nord, Libia. All’Ucraina è stato attribuito il punteggio di “quattro”, ovvero le violazioni dei diritti civili e politici si sono estese a un gran numero di popolazione. Omicidi, sparizioni e torture sono una parte comune della vita. Nonostante la sua generalità, a questo livello il terrore colpisce coloro che si interessano alla politica o alle idee.
Il precedente governo nonostante quanto sopra evidenziato ha escluso la via diplomatica come strumento per la risoluzione del conflitto ed ha inviato armi. Occorre una inversione di rotta di 360 gradi nell’interesse delle famiglie italiane e bloccare l’appoggio militare all’Ucraina.

9 ottobre 2022

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