Quando nei pranzi di matrimonio poeti improvvisati lanciavano quartine maliziose

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Nei banchetti di nozze si udivano spesso versi estemporanei e senza pretese, detti da persone che non facevano certo il mestiere di poeta, neanche quello di povèta ruzzu, cioè di poeta occasionale in vernacolo. Tanto per rammentare qualcuna  di queste ingenue e maliziose composizioni, ecco un brindisi  che nessuno ricorda più quando e da chi venne… sparato:

Finènde dà lu sòle a lu grascià / li spusi venfattùcciu sta a magnà; / quanno lu sòle non si starrà ppiù / va a corgàsse lu spusi e ffa: cuccù!

(Finché c’è il sole sul letamaio / gli sposi per benino stanno a mangiare; / quando il sole non ci starà più / vanno a coricarsi gli sposi e fanno: cucù!).

Claudio Principi

23 febbraio 2023

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