La storia dell’amicizia con lo scrittore, poeta, umorista, artista Mario Monachesi

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Era una calda mattinata di tanti anni fa e percorrevo la salitina che porta alla chiesa di Madonna del Monte, guidavo una vecchia e scassata 500 usata per i giretti in zona, andavo a controllare i lavori per la nuova casa quando l’auto si fermò, a secco di carburante. Fu allora che conobbi Mario Monachesi, mi soccorse con un fiasco impagliato che aveva riempito con la benzina della sua Mini senza voler essere rimborsato del costo.

L’iniziale conoscenza si trasformò ben presto in amicizia, rinforzata durante il periodo in cui a Madonna del Monte arrivarono i profughi albanesi e monopolizzammo tutta la stampa locale e perfino vari interventi del TG3 regionale. Da quella esperienza nacque l’idea di unire le nostre capacità di scrittori per fondare un periodico. Il nome “La rucola” lo scelse Mario, io aggiunsi “Dispetti politici e culturali”. Il taglio satirico, il dialetto, le tradizioni determinarono fin da subito un successo che continua ancora oggi, a 25 anni dalla prima uscita: il numero “0” uscì infatti il primo di aprile (quasi un pesce d’Aprile) del 1998.

Oltre l’attività giornalistica, grazie alle ricerche di Mario, pubblicammo tre volumetti su proverbi e frasi curiose in dialetto: “Piccoli dialoghi”, “Acini di saggezza” e “Quartine, cinguine, jicine e… tombola!”, ormai introvabili. In qualche modo stavamo riuscendo a esportare cultura da Madonna del Monte anche attraverso mostre d’arte, tanto che furono nostri ospiti Ugo Caggiano con la poetica dei suoi ‘terminitti’, Franco Migliorelli e le sue figure fiammifero, le sculture di Sandro Piermarini e quelle di Urbano Riganelli, una puntata di Extranet di Silvio Craia. I politici vennero a parlare nel teatrino sempre gremito di Madonna del Monte, persino un Ministro, l’onorevole Antonio Guidi fu con noi in una memorabile serata, insieme con lo storico Libero Paci e con un personaggio stravagante qual era Franco Prato.

Né mancarono serate culturali con incontri di poesia o memorabili concerti come quello tenuto dal Maestro Gino Brandi o dal fisarmonicista Mirco Patarini o, ancora, dal duo flauto-chitarra formato da Catia Prosperi e Giorgio Colantonio. Insomma Mario era riuscito nel suo intento di portare cultura e persone nell’amata Madonna del Monte. Fu autore d’installazioni contro la guerra, contro il femminicidio. Da una idea di Mario e di Silvio Craia da qui partì un corteo di persone che dipanando gomitoli di lana dai fili colorati lungo tutto il percorso arrivò all’ostello Asilo Ricci per commemorare la figura di Pannaggi. Quante iniziative nacquero dalla fervida mente di Mario Monachesi!

E le sue battute? Pensate che il grande attore Silvio Spaccesi, appassionato lettore de La rucola, le utilizzava con successo durante le serate di cabaret nei locali di Roma in cui si esibiva. Poi, per diversi motivi, ci fu un rallentamento nel nostro lavorare insieme. Mario si dedicò a pubblicare le sue poesie, i suoi racconti fatti di curiosità su Macerata, con case editrici di più ampio respiro; si avvicinò ancor più al mondo dell’arte collaborando con Silvio Craia; partecipò a mostre d’arte con le sue poesie visive, stimolando l’interesse e il plauso dei critici.

Ci incontravamo ai vernissage e riprese la vecchia collaborazione, impreziosendo La rucola, che nel frattempo era diventata diversa da quella dei primi anni, con le sue battute mordaci, i suoi aforismi alla Marcello Marchesi, le sue belle poesie. Poi il fulmine a ciel sereno, la recrudescenza del male e la definitiva partenza verso lidi più sereni… “Caro Mario, resterai ancora a lungo con noi, con i lettori de La rucola. Abbiamo tanto di te da pubblicare e lo centellineremo per farti stare con noi finché La rucola ci sarà!”

Fernando Pallocchini

Mario Monachesi

28 febbraio 2023  

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