Morrovalle, Santuario di Santa Maria dell’Acqua Santa, dove guarirono tre lebbrosi

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A Morrovalle, sotto strada, proprio sopra la “Fonte Maxima” e posta di fronte a un manufatto industriale, si erge una modesta chiesa che in origine fu un tempietto dedicato alla “Madonna della Neve”. Un nome inusuale, per una zona certamente non di montagna, dovuto a una forte nevicata avvenuta in un anno imprecisato. Da questo nome come si è giunti a “Madonna dell’Acqua Santa”?

Ebbene c’è una storia… un giorno tre lebbrosi, sofferenti per le piaghe e stanchi del continuo viaggiare a piedi, chiesero ospitalità bussando alla Porta di Sant’Agostino e furono respinti. Si fermarono allora nel tempietto, dove pregarono invocando la Madonna affinché li guarisse dalla lebbra. Qui riposarono durante la notte e nel sogno apparve loro la Vergine che li invitò a bagnarsi nell’acqua di una fonte che zampillava fuori dal tempio. Si bagnarono, guarirono e da allora arrivarono tante persone a rendere grazie alla Madonna dell’Acqua Santa.

Il sacro edificio fu ingrandito, vi furono annessi un dormitorio, una casa e un fonte pubblica in muratura. Ebbe diversi passaggi di proprietà, dalla famiglia Lazzarini alla famiglia Grisei, poi a Francesco Paghetti e Sabatino Jacobuzzi, infine a Monsignor Puecher Passavalli fino a divenire, oggi, della parrocchia. Nel tempo la chiesina si era arricchita di molti ex-voto, tanto che le sue pareti ne erano completamente rivestite: tante testimonianze di fede e di guarigioni avvenute. Peccato  che  siano  stati  trafugati da ignoti.

Sulla parete dietro l’altare, degnamente incorniciato, c’è un bel dipinto raffigurante l’immagine della Madonna con Bambino, assisa su un trono di nuvole, che appare agli ammalati di lebbra. Nel Santuario ci sono le spoglie mortali di Pier Francesco Greci, con una lapide che lo ricorda ed  evidenzia il fatto che la chiesa fu restaurata e abbellita da Fausto Greci, fratello dell’estinto, nell’agosto del 1880.

Non ci sono notizie certe sulle origini, in quanto gli Statuti del Comune del 1570 non parlano né della contrada dell’Acquasanta né di una edicola dedicata alla Madonna; forse perché gli Statuti passano in rassegna solamente i beni comunali e non quelli della chiesa. Solo nel catasto del 1612 si parla per la prima volta di contrada dell’Acquasanta, mentre risale al 1722 la prima notizia della chiesa nei catasti, che ricordano la presenza, appunto, in contrada Acquasanta, di una chiesa elevata a cappellania laicale dai vecchi proprietari Lazzarini. Comunque sia la chiesa apparteneva ai devoti e alla comunità di Morrovalle che l’avevano fatta fabbricare prima del 1697, poi ceduta a Lazzarini che la restaurò e la trasformò in cappellania. Altre notizie appaiono nel 1822, quando il rettore Settimo Gresci, chiese il permesso di erigere nella chiesa dell’Acquasanta un sepolcro gentilizio per i defunti della sua famiglia.

a cura di Fernando Pallocchini, immagini per gentile concessione di Alberto Monti

3 giugno 2023

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