In base a dati statistici proviamo a ragionare sulla situazione lavorativa in Italia

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A leggere i titoli dei quotidiani in Italia mancherebbero circa 1,3 milioni di lavoratori in ogni ambito lavorativo, quindi non solo manovalanza (più o meno bassa) ma anche profili di alta specializzazione, tipo medici, farmacisti, biologi ma pure tecnici, dirigenti, operatori del turismo e così via.

Per preparare queste persone ci vogliono tempo, lunghi studi… non è che si possono improvvisare così, su due piedi. Ragion per cui questo affannarsi di una parte politica a voler giustificare l’indispensabile arrivo di extracomunitari in Italia e in Europa (qui un po’ meno perché quelli che arrivano sulle coste italiane pare che nessun altro li voglia, anzi quei pochi che riescono a raggiungere altre nazioni ce li rimandano indietro…), non è molto comprensibile. Perché?

Perché… che ce ne facciamo di persone che non hanno né arte, né parte? Prova ne sia che tanti di costoro vanno a passeggio dalla mattina alla sera creando, di conseguenza, problemi a non finire di ogni genere e in tutta la penisola. Va anche detto che una parte di queste persone ha trovato posto nelle fabbriche, lavora e vive onestamente. Sì, ci sono problemi di reciproca accettazione su usanze e religione ma crediamo che con il tempo si riuscirà superare queste divergenze e incomprensioni.

Altra cosa che non si capisce è: se in Italia mancano certe figure specializzate… perché molti nostri giovani laureati vanno all’estero? Sarà che negli ultimi anni la nostra economia è stata fiacca, però ora è ripresa a marciare spedita e cerca di recuperare il tempo perduto. La pesante crisi causata dalla pandemia (e dalla sua gestione politica quantomeno approssimativa) ci aveva rallentato molto, acuendo le precedenti difficoltà, sembra sia superata e in questo ci dovrebbero confortare i dati raccolti da Confartigianato che vi proponiamo nello specchietto illustrativo.

Il condizionale è d’obbligo in quanto a un’attenta analisi non è che sia tutto rose e fiori. Infatti, se il tasso di occupazione comincia a far vedere il segno +, con le Marche che a livello nazionale si posizionano al 4° posto, la situazione dei lavoratori indipendenti è assolutamente disastrosa, crediamo per colpa della eccessiva tassazione finora applicata. Infatti il segno meno sta a significare che il lavoratori indipendenti non è che guadagnassero tutto quello che i governanti credevano. Speriamo che il Governo Meloni ci metta una pezza.

Il dato più rilevante è il Made in Italy che è ripreso a correre, l’esportazione delle aziende marchigiane segna dei consistenti segni più in tutte e tre le province prese in esame. È un dato che se da una parte ci conforta da un’altra no. Perché significa che il trend positivo di occupazione generale viene dal settore export, non di certo dal mercato interno che crediamo sia ancora stagnante. Colpa degli aumenti imposti dalla guerra Russia-Ucraina? Troppe domande e scarse risposte.

Fernando Pallocchini

15 giugno 2023   

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