Giuseppino e gli enfant prodige del maceratese, territorio di piccoli/grandi musicisti

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In uno degli ultimi numeri de La rucola il Direttore scrisse un commosso ricordo del tolentinate Gino Brandi, recentemente scomparso a 92 anni, dopo una vita dedicata interamente alla musica sin dalla più giovane età. Era il decano dei pianisti, molto amato dal pubblico e omaggiato dalle più alte autorità civili e religiose, come Pio XII e lo stesso duce che lo volle ascoltare a villa Torlonia nel 1942. Nel frattempo, il caso ha voluto che – quasi in contemporanea con questa notizia – da Ravenna un nostro concittadino, Enzo Giorgetti, mi segnalasse un articolo pubblicato sul “Corriere di Romagna” a firma di Gabriele Zelli cultore della tradizione romagnola, riferito a un altro bimbo, musicista prodigio, nato a Macerata nella seconda metà dell’800. Nel suo caso però il destino non gli fu favorevole, vivendo solo 5 anni dal 18 dicembre 1851 al 14 novembre 1857: si chiamava Giuseppino Palmesiani, che sin da piccolo suonava la fisarmonica, improvvisando ed eseguendo pezzi d’opera meglio degli stessi compositori, a detta dei contemporanei. Da Macerata la famiglia si trasferì a Forlì, dove il bambino ebbe l’occasione di esibirsi nel Teatro Maggiore della città, raccogliendo applausi. In una successiva esibizione all’Accademia di Bologna, fece trasecolare gli accademici colpiti anche dalla leggiadria del piccolo, che secondo i giornali del tempo sembrava ispirato dalle melodie degli angeli. Le esibizioni del piccolo Giuseppe proseguirono in altre città, da Modena a Padova, da Vicenza a Verona, per poi proseguire a Torino e Milano, raccogliendo ovunque grande successo. Addirittura il Governatore del Lombardo Veneto, l’arciduca Ferdinando Massimiliano decretò che il bambino, benché suddito pontificio, fosse educato gratuitamente nel Conservatorio Reale di Milano. La successiva tappa di Genova fu però fatale per il piccolo, forse a causa della fatica dei viaggi e delle numerose esibizioni pubbliche. Venne sepolto a Forlì, nella Chiesa di Santa Lucia, dove una lapide ricorda la prodigiosa inclinazione per la musica del nostro piccolo concittadino

 “QUI GIACE LA CARA SPOGLIA / DEL MACERATESE GIUSEPPINO PALMESIANI / QUINQUENNE / CHE PER SOLA FACOLTÀ DI NATURA SUONATORE DI ARMONICA / PRODIGIOSO / INEBBRIÒ LE CITTÀ PRINCIPALI E LE CORTI D’ITALIA / RIPORTANDONE LARGHEZZA DI LODI DI PREMI E DI DIPLOMI / MORTO IN GENOVA AL 14 9MBRE 1857 / COL DESIDERIO DELL’UNIVERSALE / E COLLA INDELEBILE MESTIZIA / DEI GENITORI E DEL AVO / I QUALI AFFRETTANO COI VOTI IL GIORNO FORTUNATO / CHE AL RISO DI QUEL ANGELO / ETERNAMENTE LI RICONGIUNGA”.

Forlì fu generosa nei confronti di Giuseppino, al quale risulta intestata anche una via nel quartiere dei musicisti. Continuano però nella nostra provincia a manifestarsi casi di giovanissimi talenti musicali; un giornale del 17 marzo 2023 così titola: “Alberto suona Mozart e continua a stupire”. Il quotidiano racconta la storia di Alberto Cartuccia da Caldarola, di 5 anni, che suona il pianoforte da quando ne aveva 3. Si è esibito durante la trasmissione “La tv dei 100 e uno”, condotta da Piero Chiambretti, e ha lasciato sbalordito il pubblico suonando al pianoforte “la marcia alla turca” di Mozart. E così dopo la scomparsa del grande Maestro Gino Brandi nella nostra provincia è ora presente un nuovo bambino prodigio, sicuramente destinato a un grande avvenire nel mondo della musica.

Siriano Evangelisti

27 giugno 2023

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