Il tepore della stufa a legna e giovani smarriti fra folate di vento che li spingono ovunque

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Ci sono così tante guerre che a camminare nel mondo si rimane senza parole. Disperati. Sono tutti disperati. Spaventati. Come potrebbe essere differente?! Energie che si sommano in una crescita apparentemente senza fine. Sono rimasto in silenzio per un po’. “Si vede meglio il mondo, vero?” Generalmente a questo punto qualcosa giunge. Le mani iniziano a scrivere in un convulso affastellarsi di immagini da descrivere. Ma non accade.

Mi siedo, c’è silenzio in laboratorio, tutti dormono. Le auto e i camion a pochi metri da me che sfrecciano. Il tepore della stufa che accendo in inverno è ancora lontano, attaccato al metallo della cucina economica. L’ho comprata in un robivecchi perché mi ricordava qualcosa. È un rito d’inverno. Mi alzo, controllo, un silenzio che è dentro… accendo la stufa e aspetto. Per tutta la mia esistenza ho rincorso il profumo della legna e delle cose che portano calore e vita.

La gente non l’ha mai capito, ma anche quando dipingevo con la violenza della modernità, sotto, c’erano le radici di una pianta che, anche se la bruciavo, cresceva rigogliosa. Oggi ogni persona che incontro ha un vento dentro che maschera da immobilità. Come potrebbe non esserci tempesta in ogni cosa?! I giovani sono smarriti fra le folate di vento che li spingono in ogni dove.

Sono come foglie invece di essere piante da cui si staccano preghiere per una nuova rinascita. Perduti i nonni, perduti i padri, perduti i figli e i nipoti. Mentre crudeli idioti soffiano su un fuoco che brucia e consuma. Credono che bruciare tutto sia il servizio che garantirà loro un posto di favore. Si prestano invece di trattenersi. Non avranno un posto di favore. Quello che arde e non brucia, si nutre di altro. C’è silenzio ora e le persone che non volano via come foglie possono vedere ciò che divampa e non brucia. Chi è disperato usa molta energia. Dannati che cercano altri dannati per sacrificarli al loro posto. Non cascateci. Attenti, per favore, non cascateci. Anche se sembrano da invidiare sono aridi e bruciano.

Andrea Santini

23 febbraio 2024

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