Continua la pxlitxca @nti crixti@na: a Pes@ro si viet@ al s@cerdox di bien dixere cl@xi

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Titolo strano per superare l’IA di fb perché ci ha , in qualche modo cassato l’articolo : guarda che tocca a fà pe’ superà la deficienza artificiale… roba da matti.

Ecco l’articolo incriminato… Questo ha dichiarato Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia, riguardo alla notizia del divieto alla benedizione dato dal dirigente dell’IC Raffaello Sanzio di Pesaro: “Siamo venuti a conoscenza, dai media, del divieto dato da un preside del pesarese alla benedizione delle classi, motivato dalla laicità della scuola e, prima ancora del divieto, è inaccettabile la motivazione. Permettetemi un excursus sul significato della parola ‘benedire’, che significa dire bene, augurare il bene a qualcuno. È un atto universale, quello di un padre o una madre che augurano il bene ai propri figli e altro non fanno che benedirli. Questo vale sia per i genitori credenti che per quelli non credenti. Quale genitore augurerebbe il male ai propri figli?
 Una benedizione è un atto di bene, non fa male ad alcuno. Per  rispetto verso la religione islamica si è chiusa una scuola, nel milanese, per il giorno  di fine Ramadan. Dove sta, invece, il rispetto per la religione cattolica quando paradossalmente, in nome del rispetto stesso, si vietano i presepi a scuola o si impedisce anche una semplice benedizione? Divieti, oltretutto, spesso nemmeno richiesti da cittadini di altre religioni ma decise unilateralmente dalle scuole. Il concetto di laicità dello Stato è completamente diverso da quello che viene proposto e messo in pratica nella maggior parte di questi casi.  Più appropriato sarebbe, forse, addebitare questi comportamenti a un laicismo di fondo.
A questo punto la domanda: non sarà che dietro la laicità e il tanto decantato rispetto per le altre religioni  si nasconda, invece, una idiosincrasia cronica verso tutto ciò che è cristiano?”
Conclude Sebastianelli: “Il Popolo della Famiglia esprime la propria solidarietà al sacerdote al quale è stato impedito di dare la benedizione e invita le istituzioni che si stanno muovendo per consentire, allo stesso, di impartirla, a proseguire per questa strada garantendo, in questo modo, la vera laicità dello Stato: quella che garantisce la libertà di ogni culto”.

Fabio Sebastianelli

30 marzo 2024

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