Monte San Martino, XVIII seminario sulla Mela Rosa con, gradita ospite, Licia Colò  

Domenica 5 novembre 2023 si è svolto a Monte San Martino il 18° seminario sui saperi e i sapori della mela Rosa. Dopo oltre sette anni dal terremoto l’incontro è ritornato a svolgersi nel ristrutturato teatro comunale e quest’anno è stato dedicato ai cambiamenti climatici; la madrina è stata Licia Colò, conduttrice televisiva, divulgatrice scientifica e scrittrice veneta.

La mela Rosa è un’antica varietà dal frutto appiattito, irregolare, con striature rosso vinose. Una volta era diffusa, poi dall’ultimo dopoguerra passò in oblio, sia per l’avvento della meccanizzazione agricola e per il fatto che i nuovi meleti, innestati sul selvatico (franco), andavano in produzione dopo molti anni dall’impianto.  Oggi si coltiva di nuovo grazie ai nuovi portainnesti che consentono la produzione dopo soli due/tre anni; ha ritrovato sui colli dell’Anello dei Crinali delle buone condizioni pedoclimatiche. Il ritorno è dovuto soprattutto agli agricoltori e ai tecnici che ci hanno creduto, tra di essi i compianti Franco Francia e Umberto Gobbi, entrambi soci fondatori del Consorzio di Tutela della mela Rosa: essi sono stati ricordati durante il convegno.

Sul palcoscenico si sono susseguiti vari relatori, vediamo una sintesi. Dopo il discorso di Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri e quello del dottor Vittorio Giorgi, presidente del Consorzio della mela Rosa si sono succeduti due docenti della facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Politecnica delle Marche. Il professor David Neri ha sottolineato che nei frutteti di Monte San Martino le sue produzioni sono più ecosostenibili di altre varietà di mele moderne, per essere più resistenti alle comuni fitopatologie. Neri ha evidenziato che gli impianti di nuovi meleti dovrebbero essere coperti da protezioni meccaniche contro la grandine, il vento e alcuni insetti, al fine di ridurre i trattamenti antiparassitari. Ha mostrato pure che, in futuro, la raccolta potrà essere fatta con droni meccanizzati.

Il professo Giorgio Murri ha illustrato, anche lui con slide, le strategie da mettere in atto per mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ha evidenziato l’importanza di conservare la fertilità del terreno, senza il quale nulla si può dicendo: “Un trattore si può cambiare, il terreno sterile no”. Il terreno è da integrare con concimi organici ed è da attivare la flora batterica. Il dottor Giorgi ricorda che le leguminose hanno la peculiarità di fissare l’azoto atmosferico dell’aria; inoltre, il taglio di queste erbe arricchisce il terreno di sostanze organiche e protegge il suolo dalla eccessiva evaporazione dell’umidità e dall’erosione. Nei nuovi frutteti gli impianti d’irrigazione di soccorso sono ormai necessari. Importanti sono anche i sistemi di confusione e disorientamento sessuale di alcuni insetti, piuttosto che usare trattamenti con pesticidi. Il professor Murri ha mostrato una piccola rassegna video con le macchine scavallatrici di ultima generazione per lavorare nei frutteti e nei vigneti, oggi veramente utili.

Giuseppe Monaldi, dell’Anffas Sibillini, ha illustrato un progetto già in funzione per l’essicazione delle mele, zucchine, kaki frutta e verdura. Nella loro sede di Pian di Pieca lavorano persone con disabilità alla disidratazione ed essiccazione: una conservazione senza consumo di energia elettrica; vi si svolge anche il confezionamento di legumi di aziende amiche che sono poi esposti nei mercatini e ceduti su offerta. L’Unione Montana vorrebbe acquistare un essiccatore più grande per avviare, attraverso quell’Anffas, l’essiccazione di mele Rosa da distribuire nelle scuole del territorio della stessa Unione. Nel corso del convegno è stato raccontato un curioso aneddoto che sembra incredibile, ma è vero. Durante il suo intervento la bionda e graziosa conduttrice di programmi naturalistici Licia Colò ha detto: “Nonostante una vita in viaggio, prima della pandemia non conoscevo le Marche (che ha definito come una Regione bella, ma timida!). Alcuni miei conoscenti all’estero mi avevano già detto che mai avevano sentito nominare le Marche, una Regione sul versante adriatico centrale che si trova a circa 250 km dalla capitale. Credo sia meglio iniziare a informare e comunicare, per colmare questa gravissima lacuna e farsi conoscere meglio”.

A Licia Colò sono stati regalati due cappelli, di cui uno rosa veramente elegante, del distretto di Montappone e Massa Fermana, famoso nel mondo e il più importante in Europa per le sue produzioni. Dobbiamo valorizzare meglio le Marche e le sue eccellenze.

Eno Santecchia – servizio fotografico di Stefano Menchi

15 aprile 2024

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