A Pievebovigliana per conoscere la natura in modo autentico, attento e rispettoso

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A Pievebovigliana, Comune di Valfornace, dall’incontro con gli abitanti custodi dei luoghi, alla raccolta e catalogazione delle erbe di primavera si sono svolte le “Giornate delle piccole cose impossibili”,  vissute da molte persone provenienti da diversi comuni marchigiani e da fuori regione.

Ivan Cecola

Sono state giornate speciali vissute onorando i luoghi e il creato, quelle ospitate dal 21 al 23 maggio a Pievebovigliana e Fiordimonte nel Comune di Valfornace. Ad accogliere l’invito a essere presenti alle “Giornate delle piccole cose impossibili. Riconoscimento delle erbe spontanee e degli alberi” con Maria Sonia Baldoni, la Sibilla delle erbe, molte persone di diverse fasce di età e soprattutto giunte anche da fuori regione. Una tre giorni in cui il turismo esperienziale ed ecosostenibile è stato protagonista indiscusso grazie alle molteplici attività praticate e volte alla scoperta delle bellezze del territorio, alla conoscenza delle erbe spontanee e degli alberi presenti nei luoghi, nel rispetto delle tradizioni, del cibo semplice e genuino.

Maria Sonia Baldoni

Il programma è stato aperto da una speciale accoglienza a cura del Comune che ha patrocinato l’evento e della Pro Pieve che ha presentato alcune specialità del territorio. Il racconto di Ines Romagnoli, la fornaia del paese che non ha fermato il suo laboratorio nemmeno durante i giorni difficili del terremoto, continuando a sfornare il pane e contribuendo a essere un presidio per tutta la comunità, ha catturato l’attenzione dei presenti, così come la storia di Maila Proietti Checchi che solo qualche mese fa ha deciso di intraprendere una nuova professione nel posto in cui vive, consentendo di non far chiudere lo storico negozio di frutta e verdura gestito per 53 anni da una coppia ora in pensione. L’attività delocalizzata in un container della zona commerciale del paese, oggi è frequentata anche da ragazzini che giocano a tennis nel vicino campo sportivo. Le due giovani donne stanno continuando a fornire servizi essenziali nel paese soprattutto per quella popolazione anziana che fa fatica a spostarsi.

Insolita e molto apprezzata la passeggiata narrata al centro del paese che ha visto alternarsi lo storico Augusto Ciuffetti, scrittore nativo di Pievebovigliana, profondo conoscitore della storia economica e sociale dell’Appennino, con Maria Sonia Baldoni che ha portato i presenti a riconoscere piante, fiori ed alberi, incontrati durante il percorso. La Baldoni su cui è stato scritto un libro nel quale l’autore Meomartino la ha appellata come “Sibilla delle erbe”, sta portando avanti una filosofia di vita ispirata al rispetto del creato, dove natura ed esseri umani possono interagire in armonia, dando valore a gesti semplici e al tempo stesso importanti come il riconoscimento e la catalogazione delle erbe spontanee che si possono poi presentare in tante ricette nel piatto, contribuendo ad alimentare un modo di essere lontano dal consumismo e dalla omologazione dei saperi e dei sapori. 

A partecipare alle giornate le persone giunte da Milano, Roma, Tivoli, Ancona e da tanti paesi delle Marche hanno avuto l’occasione di immergersi in un territorio che ha molto da proporre come il lago di Boccafornace, caratteristico bacino con sorgente carsica intermittente, di proprietà della famiglia Salvi. La signora Laura Salvi ha accolto i partecipanti facendo capire quanto è importante che luoghi del genere vengano messi alla disponibilità della comunità, come questo splendido laghetto custodito con grande cura con l’aiuto dei residenti. Altra scoperta dei partecipanti è stata l’azienda “La Melanda” a Taro di Fiordimonte con le distese di lavanda coltivata da un’intera famiglia. Belle le attività esperienziali vissute ad alta quota tra profumi di lavanda e timo. 

A San Maroto la visita guidata dal signor Cimini alla Chiesa di San Giusto ha lasciato tutti a bocca aperta anche grazie ai panorami ammirati dall’alto. Il concerto di flauto traverso “I Canti delle erbe spontanee” a cura di Giustina Marta, musicista che ha suonato con molte orchestre importanti e prestigiose tra le quali l’orchestra sinfonica della Rai di Roma, ha portato gli ospiti ad ascoltare componimenti dedicati a erbe e fiori la cu ispirazione è giunta alla compositrice grazie alla frequentazione della Baldoni e dallo studio di Ildegarda di Bingen, straordinaria donna vissuta nel 1100. Una degustazione di miele presentata dal Consorzio Apistico Provinciale di Macerata, il percorso di riconoscimento delle erbe e degli alberi all’Oasi naturalistica del Lago di Polverina, la catalogazione delle campionature confluite in un erbario realizzato collettivamente e infine un cerchio con didgeridoo, strumento musicale a fiato dal suono profondo, creato da Patrizio Magrini, hanno chiuso la tre giorni dedicato a Santa Rita, di cui si è celebrato l’onomastico lo scorso 23 maggio, che coincide con la Giornata Mondiale della biodiversità.

A partecipare ad alcuni appuntamenti del ricco programma patrocinato anche dal Club per l’Unesco Tolentino Terre Maceratesi Odv, anche alcuni iscritti all’Auser Circolo Il Girasole di Tolentino e all’Uteam, Università della terza età dell’alto maceratese di San Severino Marche. Il Vicesindaco Ivan Cecola, presente in molte tappe del percorso, ha elogiato l’iniziativa che ha consentito di far conoscere i luoghi in modo attento e rispettoso, in un approccio diverso e al tempo stesso autentico.

25 maggio 2024

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