A Macerata c’è stata l’arte di Wladimiro Tulli tra “Sale d’attesa” e “Superfici di volo”

Print Friendly, PDF & Email

Le opere di Wladimiro Tulli sono tornate a stimolare l’interesse e la curiosità dei maceratesi e dei visitatori, numerosissimi, delle collezioni di Palazzo Ricci a Macerata grazie alla mostra “Futuro interiore. Wladimiro Tulli nel Novecento di Palazzo Ricci”, organizzata dalla Fondazione Carima nell’ambito degli eventi celebrativi per il centenario della nascita dell’artista maceratese, promossi dal Comune di Macerata in sinergia con le amministrazioni comunali di Civitanova Marche e Recanati.

Si è trattato di un progetto corale che, attraverso quattro esposizioni, è andato a toccare tematiche ed epoche diverse dell’opera tulliana, restituendo in modo completo ed esaustivo la figura di Wladimiro Tulli. A Palazzo Ricci è stata proposta la produzione artistica di Tulli dagli esordi agli anni Sessanta, vale a dire dagli inizi futuristi come aeropittore fino alle esperienze innovative dell’arte italiana ed europea dopo la Seconda guerra mondiale.

“Sale d’attesa” – L’esposizione è stata articolata in due parti: la prima, chiamata evocativamente “Sale d’attesa”, ha introdotto l’opera di Tulli attraverso i dipinti presenti nella collezione di Palazzo Ricci dei grandi maestri del XX secolo che gli furono guide, colleghi e amici. Dal suo mentore Bruno Tano, che da giovanissimo lo introdusse nel Gruppo Boccioni indirizzandolo verso un’aeropittura futurista, a Enrico Prampolini, che lo mise in contatto con i principali artisti dell’arte contemporanea. Per continuare con Giacomo Balla, Fortunato Depero e il concittadino Ivo Pannaggi.

“Superfici di volo” – La seconda parte della mostra, intitolata “Superfici di volo”, è invece incentrata su un nucleo di circa trenta opere di Tulli, la maggior parte delle quali provenienti da collezioni private.

L’esposizione ha fornito l’occasione per avviare una riflessione senza pregiudizi su ciò che il Futurismo ha rappresentato davvero per l’arte italiana del Novecento. In questo senso Palazzo Ricci, la cui raccolta copre quasi tutto il XX secolo, ha offerto la cornice ideale per questa rilettura, che investe l’opera di Tulli stesso, nel cui contesto essa dialoga con ciò che nel tempo l’ha preceduta e l’ha seguita. La mostra è stata arricchita dalla proiezione di un video che, ripercorrendo vari momenti della vicenda artistica e umana dell’artista, ne ha ricostruito la figura poliedrica e appassionata, focalizzandosi sui principali messaggi che egli ha voluto comunicare attraverso la propria arte.

Rosaria Del Balzo Ruiti – “Con la sua arte Tulli ha attraversato oltre sessant’anni del XX secolo, una epoca che si caratterizza per ricchezza e vivacità artistica, durante la quale si sono susseguiti numerosi movimenti in gran parte rappresentati a Palazzo Ricci. La cifra di questa mostra, curata sapientemente dal Professor Roberto Cresti, è risieduta proprio nel collocare questo straordinario artista nel contesto del Novecento italiano e nel porre l’accento sui rapporti privilegiati che egli ha avuto con i suoi protagonisti”.

1 agosto 2022

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti