“Perché lo fai?”

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Meglio fare et pentirsi che non fare et pentirsi…

 

Pregiatissimo Signor Direttore,

carissimo Fernando.

Ti scrivo queste righe spinto dalla mia grande curiosità. Cerco di spiegarmi meglio. Leggo e apprezzo sempre i tuoi articoli su La rucola e da molto tempo desidero farti una domanda: “A che scopo li scrivi?” Credo che tu stia facendo degli enormi sforzi con l’intenzione di riuscire a svegliare questo popolo maceratese. Lasciamelo dire, per cortesia: stai facendo come Tantalo. Conduci degli enormi e pregevoli sforzi, da ammirare sempre ma, forse, non ti sei domandato: “A chi parlo?”. Il problema da risolvere è proprio questo. Immagino quante volte ti sarai chiesto: “Ma a chi dico certe cose? Sto sbagliando a dirle? Non riesco a farmi capire?” In pratica ti sarai dato delle colpe che non hai… “Come mai nulla cambia in meglio, anzi peggiora?” Forse (sto sognando) la colpa è antica, di una fattucchiera che, prima di essere stata mandata al rogo in piazza, lanciò una maledizione per cui i cervelli degli astanti e dei loro discendenti sarebbero rimasti fossilizzati, condannati costoro a camminare a occhi aperti e vitrei, impossibilitati a poter vedere ciò che gli accade intorno. E oggi li vediamo camminare come automi, attenti a non emettere il benché minimo rumore e ignari delle vergogne cittadine. Non vedono le strade dissestate, persino quelle rifatte da poco e già con buche e avvallamenti (basta passare davanti alle Poste centrali). Questi fossilizzati passano davanti ai cassonetti dell’immondizia e non avvertono l’acre odore dei liquami in putrefazione. Non vedono gli enormi autobus transitare sempre vuoti (quando va bene hanno uno o due passeggeri). Le mummie nulla notano, nemmeno i debiti sempre più pesanti dello Sferisterio, né le tasse in più che paghiamo per risanarli. Seguitano a camminare silenziose, allenandosi al riposo eterno, così da non essere traumatizzate nel momento del trapasso. Hai mai visto, amico caro, una manifestazione di protesta in piazza grande? Una di qualsiasi tipo! Non si stanno nemmeno accorgendo che il Centro Storico li ha già preceduti nell’aldilà. Permettimi di chiederti, generoso amico, il perché di questo tuo giustissimo scrivere? Forse pensi che siano in tanti a capirti? Perché se fossero in tanti un pizzico di brio si noterebbe. Invece nulla, Neanche un leggero alito. Vale la pena? Tu mi conosci e sai bene come io la pensi: esattamente come il grande Machiavelli… meglio fare et pentirsi che non fare et pentirsi. Ti prego, dimmi: perché lo fai? E non mi rispondere… ‘n ze pò fà’!

Marcello Sgattoni

 

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