Biscotti e bottoni

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Un libro di racconti scritto da Enrico Gentili,

edito dalle Edizioni Simple

 biscotti-e-bottoni

Non è nuova per noi la lettura dei libri di Enrico Gentili, penna sagace, esperta, che diverte e fa pensare, che dona sempre e comunque emozioni. Titolo azzeccatissimo, Biscotti e bottoni, perché il libro (la vecchia e cara scatola di latta dei biscotti del bel tempo che fu), aperto, mostra i suoi tesori: non più biscotti ma fantastici bottoni, di fogge, colori e materiali diversi, pur tuttavia oggetti che hanno la medesima funzione, abbottonare. Così è per le 29 storie, ognuna diversa dall’altra per situazione, per soggetto, per analisi psicologica ma tutte con un denominatore comune: l’auto conoscenza che passa per la riflessione. Il bimbo apre il forziere del tesoro e gioca con i bottoni, esce dal mondo reale per entrare in un mondo di fantasia da lui stesso creato, divenendo così lui medesimo creatore, dando vita a quella infinitesimale scintilla dell’Essere supremo che è in noi. Poi il bimbo cresce, inizia a relazionarsi con altri della sua età e prende consapevolezza delle bassezze umane: non tutti sono come lui, non tutti hanno la sua bella e positiva ingenuità, la sua sensibilità che porta rispetto a tutte le creature, anche quelle della fantasia che in qualche modo riesce a far materializzare. No, altri sono maligni distruttori e la presa d’atto attraverso la sofferenza, con il superamento, fa crescere la comprensione della persona riguardo al prossimo. Tra i racconti non poteva mancare l’ennesimo stimolo per far aumentare, nel lettore, la presa di coscienza riguardo il comportamento dei politicanti: con la scusa di rendere un pubblico servizio (il cosiddetto “spirito di servizio” sempre sbandierato e mai attuato) costoro si fanno sempre, in ogni luogo e in ogni tempo, i comodi propri. La vicenda, fortemente autobiografica, fa vivere il senso d’impotenza del giusto che, almeno in questo caso, alla fine molla i disonesti al loro destino e si adopra da par suo ad aiutare il prossimo. E guardare il trascorrere della vita attraverso il modificarsi di una strada, da polverosa ad asfaltata, e attraverso i personaggi che la percorrono? Banali molti, non uno, certo un relitto vagante che, comunque, in quanto persona, lascia un segno che nel tempo avrà modo di rinnovarsi. Tenerissimo e divertente il rapporto creato con il gatto Bellonci (una gattina minuta dalla prodigiosa intelligenza) che, a ragion veduta, ne combina una dietro l’altra, vuoi per affezione, vuoi per una sua personalissima sensibilità nei confronti degli umani che non sopportano i gatti. La sua è una fine epica che possono comprendere solo le persone che amano gli animali. E ancora l’esilarante vomitare di Max… e altro del quale lasciamo ai lettori la scoperta.

In tutto il libro fa capolino la vicenda personale dello scrittore, piccoli segnali che lasciano intuire la fine dei racconti a chi sa leggere con attenzione… a cominciare dalla Daf, una vettura che oggi in pochi sanno cosa era e quanta libertà ha portato a tante persone. In definitiva 350 pagine che si lasciano leggere con piacere, fino alla fine, la parte emotivamente più consistente.

F.Pallocchini

 

Gli altri libri di Enrico Gentili

 Enrico Gentili è alla sua quarta pubblicazione con le Edizioni Simple, gli altri tre volumi sono:

 

Maiali nella nebbia – Premio speciale del Presiden-te Concorso Letterario Histonium – Vasto; finalista Premio Libero Bigiaretti – Matelica

Sul ciglio dell’acqua – Finalista Premio Paolo Vol-poni – Pesaro; IV class. Premio Joyce Lussu – Offida.

Ravenna, mucca da compagnia – lo abbiamo letto con gran piacere! come gli altri…

 

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