Notizie vere, curiose e divertenti: “I bagni nel Chienti”

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Bagno nel Chienti – Un gruppo di ragazzacci di Montolmo, in una giornata festiva di maggio, che sembra un preludio dell’estate ormai vicina, decide di fare il primo bagno dell’anno e se ne va al Chienti senza avvertire le famiglie che, sicuramente, avrebbero proibito quella gita dal momento che sui monti c’è ancora neve e, dunque, l’acqua deve essere ancora fredda un bel po’. I ragazzi percorrono, rincorrendosi, la strada del Crocifisso, si buttano giù per il cosiddetto Infernàcciu e oltre lu mulì de lu Massetà, nei pressi de lu passu de San Chjódu (il passo di San Claudio) si spogliano tra le ròte (boschivo fluviale). Il gruppo comprende Nèllo de Tàndala, un ragazzo u po’ mammocciu (bamboccio) ed è proprio lui il primo a buttarsi in acqua entro lu ràgghju (il rivo) più vicino alla sponda. Ma anziché essere nudo porta ancora indosso una maglietta di lana, così che i compagni glielo fanno osservare. “Picacchjó, e che ffai lu vagnu rvistitu?” Non vidi che ppòrti angóri la màja?” (Babbeo, e che fai il bagno vestito? Non vedi che porti ancora la maglia?). E Nèllo, serio serio: “Mica sò’ stùputu: io la màja non mme la lèo, perché sò’ sudatu!” (Mica sono stupido: io la maglia non me la levo, perché sono sudato!).

 

Altro bagno nel Chienti – Quel ragazzotto di Nèllo di Tàndala fa l’ennesima gita al Chienti con i soliti compagni di gioco. Invitato a spostarsi su un cupàrozzu (un botro) del fiume, perché l’acqua profonda avrebbe consentito di fare più di gusto il bagno e anche qualche tentativo di nuotata, disse che lui non si sarebbe mosso da lu ragghjttu (dal piccolo rivo) in cui diguazzava. E poiché i compagni insistevano e lo incitavano lui, infine, rispose: “Eh, che ssò mattu?! …Se me ‘ffòco, dopo vabbu me ‘mmazza de bbòtte!” (Eh, che sono matto?! …Se affogo, dopo babbo mi ammazza di botte!).

13 aprile 2018

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