Ci hanno messo la firma: anti fa… come je pare

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Nella foto sopra la prospettiva della scalinata che invita alla osservazione del torrione medievale è disturbata da policromi scarabocchi (pardon… scritte) che, su fondo bianco, lanciano il loro (povero) messaggio in giallo, in blu, in rosso e in nero. Non sono stati risparmiati dalla compulsiva grafomania nemmeno i piloni che reggono la balaustrata. Come se questo non bastasse… ricordate quando “artisti” venuti da fuori, su chiamata (come se non ci bastassero quelli nostrani), decorarono (si fa per dire) il sottopasso? Lo fecero così bello che toccò rimbiancarlo. Lavoro sprecato perché quel candore che dava un senso di pulito è stato di nuovo… ehm… decorato (foto sotto).

Siamo alle solite… non c’è modo di tenere Macerata pulita. Da una parte ci sono i cittadini che gettano in terra sempre meno cartacce: evidentemente hanno capito che ciò che non fanno in casa propria non devono farlo in città, che è come una casa, certamente più grande, non solo propria ma di tutti. Una mano ce la mette anche il Cosmari a tenere pulite le strade (tralasciamo di parlare della raccolta porta a porta) per cui, se uno cammina a testa bassa, guardando dove mette i piedi (c’è sempre il detto: Macerata ‘gni passu ‘na cacata…), la città è pulita ma… appena il passante alza gli occhi… i muri offrono una visione molto diversa tra scritte e manifesti appesi per ogni dove. Però, questa volta, una delle opere d’arte è firmata! Una firma che in città si è vista anche in altre vie, anche su portoni, come quello del palazzo che si specchia con la bella realtà museale che è il Palazzo Buonaccorsi. Lì, snodo cruciale dei divieti di entrare in centro storico, ci sono diverse telecamere che riprendono le auto degli eventuali trasgressori, per cui l’autore “antifa” dovrebbe essere stato registrato. Chi sarà questo novello Zorro che lotta contro le forme di razzismo usando bombolette spray di notte? Lottare contro il razzismo è cosa buona: perché nascondersi? La nostra è una società che per secoli ha sempre accolto “l’altro”, a meno che non si tratti di quella finta accoglienza su cui tanti, negli ultimi anni, hanno lucrato. Anti… fa…tte rconosce.

23 marzo 2019

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