L’antica fonte dove San Giuliano si dissetò oggi fa pena

Nonostante i festeggiamenti per il patrono San Giuliano Ospitaliere siano arrivati, tra eventi religiosi e civili, a contare oramai sei giorni, per la cinquecentesca e leggendaria sua fonte, continua inesorabile lo stato di incuria e abbandono.

Posta appena fuori Macerata, lungo la strada provinciale Potentina, tra il quartiere Pace e Madonna del Monte, “vive” da lungo tempo sotto una frana e dietro ad un muro di rovi, canne ed erbacce. Scrivo “vive”, perche avvicinandosi si ode nettamente il rumore, o il canto, delle “Chiare, fresche ed dolci acque”, di petrarchesca memoria, che continuano a sgorgare e finire chissà dove. Il suo oblio suona oramai come grave offesa alla storia e al senso civico maceratese.

“Mia povera

fontana,

il male che hai

il cuore / mi preme.

(…)

Finisci

vedrai,

che uccidi

me pure.

Clof, clop, cloch,

cloffete, cloppete,

clocchete,

chchch…”.

(Da “La fontana malata” di Aldo Palazzeschi)

 

Il medaglione rubato

Nel 2004, su iniziativa del “Formidabile” artista Silvio Craia, venne ripulita e arricchita con un’opera d’arte di Egidio Del Bianco, ispirata a un disegno di Umberto Peschi, con l’aggiunta di un medaglione raffigurante San Giuliano. Ben presto, nuova incuria e nuovo abbandono, fino a far sì che il luogo finisse anche in mano ai vandali: rubato il medaglione, l’opera fu rimossa.

 

La fante e San Giuliano

Fonte San Giuliano è una delle più antiche della città. La leggenda narra che a questa sorgente Giuliano e il suo cavallo si dissetarono, prima di raggiungere contrada Isola di Madonna del Monte, luogo del suo eremitaggio ed espiazione come traghettatore da una sponda all’altra del fiume Potenza, che allora scorreva ampio, pericoloso e a tratti limaccioso. Qui restò fino alla morte annunciatagli dall’Angelo.

 

La poesia di Giuseppe Bartolini

Vorrei allora riaccendere un riflettore su questa fonte, tentare di farle restituire quella dignità che merita. Lo faccio con una bella poesia di Giuseppe Bartolini, tratta da “Le Marche”, libro sussidiario della Arnoldo Mondadori editore, Milano, 1925.

 

La leggenda di fonte San Giuliano

(Il miracolo dell’acqua)

“Chioccola ne la pace mattutina la tua fonte,

o Giuliano Ospitaliere;

tacciono i colli intorno

e l’ansio cuore s’esalta

de la tua virtù divina.

Ecco,

passa una povera tapina

affaticata dall’avverso ardore,

e un fresco sorso attinge.

O peregrina,

sai d’esta linfa

il mago elargitore?

Passò di qua Giuliano cavaliere

in un lontano dì,

Messo di Dio,

e un sorso d’acqua

non avea da bere.

Segnò di croce il masso,

ed ecco un rio fluì

di cristalline acque leggere…

tal surge la leggenda dall’oblio!”

Mario Monachesi

14 ottobre 2019

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