Don Fernando Morresi, il fondatore di gruppi corali

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Ancora oggi mi si profila dinanzi agli occhi la figura di un sacerdote, caratterizzata da un atteggiamento svagato, come assente, lo sguardo mite, i modi disarmanti e un insolito candore da eterno fanciullo. Il tutto delineato dalla tradizionale veste nera, che non lasciava posto al più comodo e disinvolto clergyman. Quando il Seminario Vescovile di Macerata aveva sede in piazza Strambi, vicino quel gioiello architettonico che è la basilica vanvitelliana della Madonna della Misericordia, non era insolito vedere, a ore prestabilite, drappelli di futuri sacerdoti uscire dall’ampio portone del palazzo ottocentesco, incolonnati sotto il vigile e severo sguardo del cosiddetto “istitutore”. Via don Minzoni, che sale dalla piazza verso il centro storico, è sempre stata piena di correnti provenienti dal versante di tramontana e le lunghe tonache si agitavano al minimo soffio di vento, con effetto da sequenza felliniana o di fotogramma in bianco e nero del conterraneo Giacomelli.

Pueri Cantores Zamberletti

I “Pueri Cantores Zamberletti” – Confuso tra le nere livree del collegio si muoveva, impacciato, don Fernando Morresi che già a quell’epoca – a detta dei suoi insegnanti – dimostrava una spiccata attitudine alle sette note. Passione che coltivò per anni, unitamente agli studi teologici, con caparbietà e costanza, fino al conseguimento dei titoli nel settore. Verso la fine degli anni ‘60 don Fernando, facendo della sua innata predisposizione per la musica una ulteriore dimensione di apostolato, creò il primo nucleo di quello che sarebbe stato il Coro dei “Pueri Cantores Zamberletti”. Una istituzione che, a tanti anni dalla scomparsa del fondatore (don Fernando moriva nel marzo del 1988 poco più che cinquantenne) continua a imporsi con una infinità di concerti e partecipazioni, come una delle più belle realtà della nostra provincia per lo splendido esempio di aggregazione di persone e intenti, nonché per le indubbie qualità di interpretazione e stile.

Coro Sibilla

Il “Coro Sibilla” – Nel 1976, ispirato dalle sue passioni più grandi – il canto  e la montagna – don Fernando, su sollecitazione di alcuni iscritti alla sezione CAI di Macerata, imposta un altro gruppo corale, il “Coro Sibilla” (nome assunto proprio in omaggio a una delle cime più eminenti dell’Appennino centrale) che praticherà un repertorio di canti alpini e di folklore locale. Ebbene, due dei miei figli (gemelli) per anni hanno fatto parte di questo complesso dei “Pueri” e io stesso ho avuto la opportunità di cantare per più di un decennio fra i tenori del coro “Sibilla”.

Un piacevole coinvolgimento – Mi convinse a entrare nel gruppo – non certo in tenera età, ma a cinquant’anni suonati – l’aver registrato che i miei ragazzi venivano subendo nel tempo e nell’affrontare il rischioso valico dell’adolescenza, un cambiamento radicale e progressivo. Notavo in loro un nuovo entusiasmo, il desiderio dello stare insieme con gli altri, il sorriso pronto dinanzi a situazioni anche sgradevoli, lo spirito di adattamento, la serenità e la compostezza, fiducia e sostegno che soltanto la vera Fede sa elargire. E volli provare anch’io, di persona, sulla scia di quanto stavano sperimentando i miei ragazzi. E fu un piacevole coinvolgimento, il cui vero e unico “responsabile” era don Fernando, che già insegnava musica nelle scuole, musicista a tutto tondo, promotore di tante iniziative, ma soprattutto uomo di Dio, nel significato più profondo del termine. Un missionario a suo modo, che praticava la dottrina delle sette note e del canto, mezzo attraverso il quale – è stato detto – si prega due volte!

Corale Cantando

La “Corale Cantando” – La tradizione del canto corale è poi continuata per l’infaticabile opera del maestro avv. Gianluca Paolucci (allievo di don Morresi), che dopo la  scomparsa del fondatore, segue a tutt’oggi i “Pueri Cantores Zamberletti” allargando il repertorio e facendo sì che i più maturi del gruppo (ovviamente non più “pueri”) continuino a coltivare la loro passione canora in una compagine, altrettanto affiatata e conosciuta in Italia e fuori i confini: la Corale Cantando. Ed è strano che, in tempi in cui si tende sempre più a trascurare o perlomeno a snobbare certe forme di associazionismo, questi complessi resistano e si perpetuino, nel vero senso del termine, “di padre in figlio”.

Don Fernando Morresi

E la storia continua… – Diversi i matrimoni che si sono combinati nel tempo tra i giovani di ambo i sessi componenti  l’originario gruppo dei Pueri e, nella maggior parte dei casi, i figli delle coppie, una volta raggiunta l’età opportuna, sono entrati a far parte dell’attuale formazione. Due eventi lo scorso anno per celebrare i 50 anni dalla fondazione: un concerto corale e strumentale nella Chiesa del Sacro Cuore, sede ufficiale dei Pueri, con l’esecuzione di una parte del Messia di Haendel; e un secondo applaudito appuntamento allo Sferisterio, con una carrellata di canzoni e motivi da celebri musical. Una situazione parallela è quella del Coro CAI Sibilla, composto questo di sole voci maschili, formatosi – come si accennava – dietro la spinta entusiasta di don Morresi. Il coro, dopo alterne vicende, è attualmente diretto dal maestro Fabiano Pippa che ha provveduto a dare impulso e carattere alla compagine, nota anch’essa entro i confini d’Italia e all’estero. Numerose le trasferte del complesso mediante scambi culturali con altre realtà, con l’opportunità di allargare i confini delle reciproche conoscenze, nonché per gli evidenti vantaggi riferiti alle tecniche d’interpretazione, alle novità nella scelta del repertorio.

Goffredo Giachini

1 marzo 2020

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