Agricoltura: tecnologia, sicurezza e controllo da remoto

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Il dottor Silvano Ramadori concede un’intervista sul ruolo presente e futuro della meccanizzazione per un’agricoltura competitiva, anche nella nostra Provincia.

Chi è Silvano Ramadori – Ramadori, da circa trenta anni presidente dei contoterzisti APIMAI (Associazione Provinciale Imprese Meccanizzazione Agricola Industriale), è stato per circa venti anni nell’UNIMA (Unione Nazionale Imprese di Meccanizzazione Agricola), dove ha rivestito anche il ruolo di presidente dal 2013 al 2017. In quel periodo ha fuso le due esistenti associazioni nazionali in una nuova chiamata CAI (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani), razionalizzando le funzioni e uni-formando le proposte. Ora è consigliere del CAI e delegato italiano al CEETTAR (Confederazione Europea dei Contoterzisti Agrari e Rurali) di Bruxelles che associa 18 paesi europei, da questo Ente ha avuto la rappresentanza del settore presso la Commissione della Unione Europea, appunto quale membro nel Gruppo di Dialogo Civile per la Politica Agricola Comunitaria (PAC). Il più alto livello, nel settore, mai raggiunto da un professionista italiano.

Silvano Ramadori

Cosa comprende la meccanizzazione agricola?

“La meccanizzazione agricola di norma è innovazione tecnologica, sicurezza per gli operatori, lavoro più leggero, meno infortuni, più tutela ambientale e salvaguardia delle risorse naturali: suolo, acqua, aria, flora e fauna”.

Come si adattano i moderni mezzi agricoli ai nostri terreni collinari che a volte hanno pendenze notevoli?

“La moderna tecnologia del settore agro-meccanico, oggi offre macchine agricole adatte razionalmente pure su terreni di medie e piccole dimensioni e di collina, già molto utilizzati nel nostro caratteristico territorio”.

Cosa è stato progettato e costruito per diminuire gli infortuni agricoli, un tempo assai frequenti?

“Nelle macchine moderne i sensori bloccano il funzionamento prima che avvenga ogni pericolo. Le cabine proteggono da ogni ribaltamento, oggi l’abbandono del posto di guida nei gommati e nei cingolati comporta l’immediato fermo del mezzo. Inoltre, nelle nuove e moderne macchine le emissioni nocive sono ormai ridottissime”.

Trattore d’epoca Oto C 40

Nel futuro prossimo cosa si prevede nel settore?

“Nel domani si prevede una guida, più veloce, precisa e sicura da remoto, ciò attraverso terminali e/o computer. Oggi i giovani, appassionati di alimentazione sana e di informatica e innovazione tecnologica, sono molto interessati al ritorno in agricoltura”.

Quali sono i benefici della moderna meccanizzazione?

“Le macchine agricole hanno creato in agricoltura una ‘rivoluzione’ tecnologica con grandissimi benefici per gli operatori del settore e per i cittadini in genere, infatti si razionalizzano i costi di produzione e si riducono i sacrifici dell’attività primaria, che era motivo di esodo dalle campagne; inoltre, ormai si produce più sano e con minor impatto ambientale. Questo ha reso entusiasmante e gratificante la meccanizzazione, al punto che tuttora coloro che hanno vissuto il primo periodo di innovazione si sentono ancora in dovere di manifestare questa straordinaria evoluzione con entusiasmo, ciò anche attraverso le rievocazioni dei mestieri rurali di una volta, e attraverso la costruzione di perfetti modelli, anche funzionali, delle più importanti macchine”.

Quindi la passione per le macchine agricole per osmosi passa al modellismo?

“Questo sentimento molti lo esprimono con le collezioni, esposizioni, mostre e rievocazioni. Il GAMAE (Gruppo Amatori Macchine Agricole d’Epoca) da alcuni decenni sviluppa i sentimenti e le manifestazioni sopradetti a livello nazionale. Le due testate giornalistiche agricole più importanti ‘Edagricole’ e ‘L’Informatore Agrario’ seguono costantemente l’evoluzione con pubblicazioni, manifestazioni e rievocazioni”.

Modellino di una trebbia degli anni ’50

Il libro – Nel 1995 Ramadori ha pubblicato con la ‘SICO Editore’ il libro “Evoluzione storica della meccanizzazione agricocola. Immagini dalle origini ai giorni nostri”, volume fotografico dedicato alle macchine agricole del secolo scorso, facente riferimento geografico principalmente al centro Italia. Con il coinvolgimento di realtà nazionali prevede di dare alle stampe prossimamente una nuova edizione ampliata e aggiornata.

Eno Santecchia

27 aprile 2020

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