Si dimette Giorgio Rapanelli contestato dalle “pie donne”

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Continua la querelle dai risvolti comici tra le “pie donne” e Giorgio Rapanelli, scomodo documentarista che ha sempre agito liberamente e a titolo personale. Ma i problemi sono anche altri a San Claudio al Chienti, dove la chiesa superiore è continuamente visitata da un numero sempre più crescente di turisti, che arrivano appositamente anche dall’estero. La storia di Carlo Magno e di Aquisgrana sta incuriosendo e facendo proseliti. Per cui, Lubrano docet, sorge spontanea la domanda: “Non sarà che qualcuno la vuole per sé, esautorando il Centro Studi che finora ha fatto così bene?”

Scrive Giorgio Rapanelli: “Poiché all’interno del Consiglio Pastorale dell’Abbazia di San Claudio al Chienti ‘qualcuno’ chiese tempo addietro di ‘cacciarmi’ dal Centro Studi, in quanto contestavo apertamente e con motivazioni concrete il Consiglio Pastorale, oggi, onde evitare di mettere in difficoltà sia il Centro Studi che il parroco don Gianni Dichiara nei loro rapporti con il Consiglio Pastorale e con la Curia Arcivescovile di Fermo, ho rassegnato le mie dimissioni dal Centro Studi. 

Avrò quindi le mani libere, senza dover mediare ogni mia opinione, ogni mio filmato, onde non avere grane con il Consiglio Pastorale, sempre pronto a contestare il Centro Studi e perfino il parroco don Gianni Dichiara, che continuerò a difendere, in quanto sacerdote, dagli attacchi personali  di alcune “pie donne”, facenti parte del Consiglio Pastorale, che evidentemente non vogliono intrusioni di chicchessia nel loro gruppetto gestionale di potere, che considera l’Abbazia come “cosa loro”, quando invece l’Abbazia è del Parroco, di ogni membro del Consiglio Pastorale, dei fedeli della parrocchia e di ogni altro cittadino italiano e quindi pure mia.

Auguro che la Curia Arcivescovile metta in chiaro il ruolo del Consiglio Pastorale in merito alla gestione della chiesa superiore, in quanto chiesa consacrata, come la chiesa inferiore. Quindi, un luogo di rispetto sia da parte dei visitatori, che dei collaboratori del parroco don Gianni Dichiara”.

Giorgio Rapanelli

12 luglio 2020

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