La nuova discarica dove la metto? A Petriolo rischiano le sorgenti sulfuree?

Print Friendly, PDF & Email

Il sindaco di Petriolo, Domenico Luciani, fa il punto sulla futura discarica a servizio del Cosmari.

La prima settimana di agosto sono apparsi sulla stampa locale diversi articoli dell’opposizione che paventavano la possibilità che a Petriolo venga realizzata una discarica per l’ammassamento dei rifiuti urbani della Provincia avanzando dubbi sul comportamento del Sindaco. E’ chiaro l’intento dell’opposizione di cavalcare la questione e creare allarmismo. La questione della discarica è delicata e si presta a essere strumentalizzata. Soprattutto in un comune alla vigilia delle elezioni amministrative comunali.

No ai termovalorizzatori – Ad ogni modo, visto il clamore sollevato dall’apposizione ritengo sia giusto fare un po’ di chiarezza sulla questione e spiegare come stanno le cose. L’Assemblea Territoriale d’Ambito (ATA) dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Macerata è deputata alla gestione integrata dei rifiuti ed è costituita dall’associazione della Provincia di Macerata, dei Comuni in essa ricadenti e del Comune di Loreto. La strategia individuata dall’ATA 3 Macerata per la gestione dei rifiuti è quella di ridurre la quota di rifiuti indifferenziati da portare in discarica potenziando ulteriormente la raccolta differenziata. L’ATA ha inoltre rigettato la soluzione dei termovalorizzatori. La soluzione dei rifiuti zero appare ancora una chimera. Pertanto, una discarica per ammassare i rifiuti urbani, purtroppo, è ancora necessaria, seppur per la sola quota indifferenziata. 

La discarica di Cingoli è in esaurimento – Attualmente i rifiuti urbani non differenziabili dei Comuni della Provincia di Macerata sono ammassati presso la discarica ubicata nel territorio del Comune di Cingoli. Il suo esaurimento è previsto entro gli anni 2021-2022. Al fine di contenere i costi della gestione rifiuti e delle relative tasse è urgente individuare una nuova area all’interno del territorio provinciale in cui realizzare la futura discarica. Fino a quando non sarà disponibile una nuova discarica nel territorio provinciale, all’esaurimento della discarica di Cingoli, si sarà costretti a trasportare i rifiuti fuori Provincia con inevitabile aumento dei costi a carico dei comuni e dei cittadini. Considerato che siamo già nella seconda metà del 2020 e non è ancora stata individuata l’area ove realizzare la nuova discarica, è molto probabile che non si riuscirà ad avere una nuova discarica prima del 2023.

Il voto dell’ATA – L’Assemblea Territoriale d’Ambito (ATA) il 26 giugno 2020, dopo ben due rinvii (l’assemblea si era già riunita il 22 maggio e il 19 giugno senza arrivare ad alcuna conclusione) e dopo circa 4 ore di riunione, ha approvato con il voto a larga maggioranza dei presenti ed il 58,6% delle quote di partecipazione la “Metodologia per la definizione dei criteri localizzativi del nuovo sito da adibire a discarica” da inserire nel Piano d’Ambito (Favorevoli 58,60% delle quote di partecipazione, Contrari 13,75% delle quote di partecipazione, Astenuti 12,08% delle quote di partecipazione). Ritengo che questo sia stato un voto responsabile da parte dei Sindaci che hanno votato favorevolmente. Non votare favorevolmente avrebbe messo in grave difficoltà la gestione integrata dei rifiuti della nostra Provincia analogamente a quanto accaduto in passato in altre realtà. È per questo che anche io ho votato favorevolmente.

Individuati 70 luoghi – Con il voto, l’Assemblea ha individuato 70 macro-aree potenzialmente idonee distribuite in buona parte del territorio provinciale. L’individuazione di queste macro-aree è stata effettuata sulla base di criteri giuridici e geometrici di livello macro e micro su scala regionale e provinciale. L’assemblea, su proposta di alcuni Sindaci, ha deliberato di escludere quelle aree site nei territori dei Comuni che negli ultimi 15 anni sono stati sede di discarica di livello sovracomunale (il periodo va considerato dalla data di fine conferimento). Si tratta dei Comuni di Tolentino, Cingoli, Morrovalle e Montelupone. La proposta iniziale ne prevedeva l’individuazione di 84 macro-aree. 

Emendamenti – L’Assemblea ha anche deliberato, su emendamento da me proposto, di fornire espresso indirizzo al COSMARI al fine di prevedere, nella progettazione dell’impianto di discarica, la realizzazione di interventi, utili alla collettività, che abbiano impatto positivo sull’ambiente, sull’economia e sul turismo dell’area interessata, sia durante l’esercizio dell’impianto stesso che dopo la sua chiusura. Non è invece passato un altro mio emendamento che prevedeva un passaggio presso tutti i consigli comunali.

Non sono stati esclusi i Comuni del cratere – Mi sono invece astenuto sull’emendamento proposto dal Sindaco di Camerino volto ad escludere a priori tutti i Comuni del cratere sismico (Favorevoli 9,24% delle quote di partecipazione, Contrari 58,19% delle quote di partecipazione, Astenuti 13,53% delle quote di partecipazione). Ritengo che tale proposta non andava nella direzione della responsabilità e avrebbe rischiato di creare una spaccatura tra i sindaci dei comuni esclusi e quelli dei comuni non esclusi con conseguenze politiche rilevanti per la gestione integrata dei rifiuti. Durante la riunione sono stati presentati anche altri emendamenti dai Sindaci di Camerino, di Macerata e di Sant’Angelo in Pontano volti ad escludere a priori alcuni comuni, ma nessuno di essi è stato approvato.

Le aree più a rischio – Tra queste 70 macro-aree potenzialmente idonee ce ne sono n. 8 con grado di preferenzialità 1 ubicate nei Comuni di Corridonia, Camerino, Pollenza, Recanati, Macerata e S. Angelo in Pontano. Sempre tra queste 70 macro-aree ce ne sono n. 28 con grado di preferenzialità 2. Tra queste ultime ci sono anche due aree ubicate nel territorio del Comune di Petriolo: una in zona Sant’Antonio e una in zona Cremone. Le altre 34 macro-aree individuate hanno grado di preferenzialità 3 e 4.

La preferenzialità – Il grado di preferenzialità, determinato sulla base di criteri tecnici e geometrici, da un’indicazione su quali siano le situazioni da vagliare in via prioritaria, approfondendo le verifiche a scala comunale ed iniziando con le macro-aree che presentano livello di preferenzialità 1 e 2. Pertanto all’interno del territorio del Comune di Petriolo sono state individuate solo due aree potenzialmente idonee con grado di preferenzialità pari a 2. Altri Comuni sono molto più interessati alla questione rispetto al nostro. Ad esempio, Recanati ha ben 14 aree ritenute potenzialmente idonee, Camerino ne ha 10, Corridonia ne ha 7, Matelica ne ha 6. Molte di queste hanno grado di preferenzialità pari a 1 o 2.

Allarmismo? – Per quanto sopra esposto, ritengo che in questo momento non sia utile a nessuno fare allarmismo, ma occorre iniziare ad approfondire la questione da un punto di vista tecnico e giuridico su scala comunale. Sono convinto che se avessi fatto diversamente e avessi informato la popolazione sulla questione, gli stessi che mi accusano di aver taciuto mi avrebbero rivolto l’accusa di fare allarmismo per fini elettorali, come già successo nei mesi scorsi su altre questioni.

A Petriolo sono a rischio le sorgenti sulfuree – Da una prima sommaria analisi ritengo che le due macro-aree potenzialmente idonee ricadenti nel nostro territorio comunale abbiano scarse possibilità di passare il vaglio dell’idoneità per la presenza di sorgenti solfuree da un lato e per la presenza di case sparse dall’altro. Il nostro è un territorio relativamente piccolo in cui è difficile immaginare la presenza di una discarica che necessita di una superficie di almeno 20 ha. In realtà non si può escludere a priori che il nostro territorio possa ospitare la discarica provinciale, ma credo sia un’ipotesi piuttosto remota. Non a caso, da più di cinque anni, una ditta locale sta provando senza successo ad ottenere l’autorizzazione per insediare sul territorio comunale un impianto di trattamento rifiuti non pericolosi (inerti provenienti da demolizioni) in un’area prossima a quelle individuate per la discarica. In questo caso le difficoltà derivano dalla presenza di vulcanelli di fango nelle vicinanze dell’area proposta per l’insediamento. Quella zona è un’area di interesse ambientale e paesaggistico che va tutelata. Sarà compito dell’ufficio tecnico approfondire la questione per avvalorare ulteriormente questa tesi e confrontarsi con i tecnici del COSMARI cui spetta la scelta finale sull’ubicazione della discarica. 

Credo di aver illustrato la questione al meglio. Rimango comunque a disposizione di chiunque volesse ulteriori dettagli, compresi i consiglieri di opposizione.

Domenico Luciani

22 agosto 2020

 

Sii il primo a dire che ti piace

Commenti

commenti