A Macerata gli studenti non scoprono l’acqua calda… ma nemmeno i governanti a Roma

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“Scoprire l’acqua calda” è certificare una ovvietà ma questo detto può essere usato anche in forma ironica, così come  recita lo striscione esposto dai militanti maceratesi del Blocco Studentesco all’entrata del Liceo Classico Leopardi: “Acqua calda? Nessuno qui l’ha scoperta”. In questo caso la forma è doppia: ovvia e ironica.

Infatti all’interno del Liceo Classico Leopardi di Macerata manca proprio… l’acqua calda! che, se non c’è, nessuno la può scoprire, tantomeno utilizzare alla bisogna. Poi in questo modo viene denunciata un’altra circostanza che manifesta il modo pedissequo con cui vengono rispettati certi decreti governativi e cioè… in pieno inverno, con le temperature esterne prossime o sotto lo zero, nelle aule vengono tenute aperte… la finestre! Evidentemente a Roma, nelle stanze del potere, deve fare così caldo da consigliare di tenere aperte le finestre per rinfrescarsi un po’.

Peccato che nel resto d’Italia, Macerata compresa, sia inverno e faccia freddo… non vorranno per caso che i giovani prendano il raffreddore per poi poterlo certificare come Omicron, con tutto quel che ne consegue?

In questa Italia guidata dalla ignoranza tutto è possibile per cui ripetiamo alla noia: il virus si diffonde nelle particelle infinitesimali di acqua (H2O) presenti nell’aria e tenendo aperte le finestre il virus entra e infetta chi lo inspira. Se in un’aula ci fossero studenti non infetti le finestre dovrebbero stare chiuse perché se fossero tutti sani non spargerebbero il coronavirus. Ma tanto a Roma si fidano degli esperti…

23 gennaio 2022

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