Il sistema scolastico ha preso una brutta china: poco studio e giovani vittime, purtroppo

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Sono tanti gl’insegnanti ad affermare: “La scuola così come è stata ridotta è tutta un susseguirsi di iniziative che con lo studio e la preparazione culturale dei giovani ha poco a che spartire”. Aggiungiamo che questa situazione è stata generata dalla intromissione ideologica di una certa politica che a parole parla di democrazia ma nei fatti è pesantemente impositiva, nonché dispersiva in campi che con lo studio hanno poco a che fare. È la preparazione culturale che forma la persona e la mette in grado di essere cosciente di se stessa, delle proprie capacità, delle proprie aspirazioni e, in definitiva, delle scelte future di vita. Dopo viene il tempo dell’inserimento lavorativo nella società. 

A tale proposito riceviamo e pubblichiamo una nota del movimento Blocco Studentesco, che evidenzia una delle situazioni create dal nuovo sistema scolastico.

“I militanti del Blocco Studentesco sono scesi in strada in segno di protesta, in seguito alle troppe morti di giovanissimi durante l’alternanza scuola lavoro. Gli studenti si sono ritrovati per un sit-in fuori dal Liceo Galilei, con uno striscione dal testo “Troppo giovane per votare, abbastanza per lavorare e per morire”. È infatti notizia di questi giorni la morte di un sedicenne residente nel fermano, deceduto in seguito a un incidente nell’entroterra anconetano dove stava svolgendo uno stage.

A distanza di poco tempo dalla morte a Udine di Lorenzo Parelli, siamo ancora qui a dover fare i conti con un’altra giovane vita spezzata. Giuseppe Lenoci era un ragazzo di Monte Urano, che aveva dei sogni, amava il calcio ed era ben voluto dai suoi coetanei. Un ragazzo appena sedicenne con tutto il futuro davanti a sé, che invece è morto in un modo assurdo.

Gli studenti stanno diventando sempre più spesso carne da macello in questo meschino sistema scolastico, di cui l’alternanza scuola-lavoro è il fallimento peggiore. Scendendo oggi in piazza, vogliamo far sentire la nostra voce, farci luce contro questo buio in cui soccombe una scuola ormai malata, dove i giovani non contano più nulla.

Non possiamo più accettare tragedie come quella di Giuseppe. Vogliamo tornare a essere studenti e non numeri. Vogliamo cambiare questo vile modo di fare del governo nei confronti di noi studenti. Daremo sempre voce e giustizia a episodi sconcertanti come questo. Vogliamo realizzare un’idea nuova di scuola, vogliamo realizzare una vera socializzazione scolastica dove lo studente torni protagonista”.

17 febbraio 2022

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