In un paesaggio / fatto di salvia e di luna / e di officina… “Opachi tagli di linee”

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Opachi tagli di linee / tese, in mente / indovinata, rannuvolata / con addio, / che distingue appena l’erba / e ne arpiona le foglie, / per trascinarle via / lungo un tratturo fumoso / e qui tengo i pugni chiusi / fendendo l’aria, / con la vita divisa / da un ruscello / che s’incanala attraverso / un fossato proibito, / presso il quale non ci si / può sedere neppure, / presso cui non azzecco / le storie, i nomi, / le frecce da scoccare; / e volteggio in meditazioni / mie, di serra / magra e falsa, e di chiave / di ferro caduta, / fra le spine e i rimandi / e le mani di una volta, / i mondi di una volta / e tutto un moto dell’anima / diviene più clandestino, / in un paesaggio / fatto di salvia e di luna / e di officina, / che spoglia tutti i pendii / sui quali avevo disposto / i ricordi e i raccordi / della mia vita non proprio / calorosa.

Elisa Eötvös

4 aprile 2022

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