Raid Pechino-Parigi: 100 anni dopo Itala ci riprova ed è ancora leggenda (14^ puntata)

Seconda parte – dalla Mongolia al confine con la Cina – In questo Gobi dell’Est non vi sono strutture ricettive, non c’è turismo e a metà percorso, vicino al villaggio di Manlay, pernottiamo nelle nostre tende, qualcuno sui camion. Non ci dispiace questa serata nel deserto, il cielo stellato è uno spettacolo indescrivibile, come oggi in città è impossibile  avere, e qualche sorso di grappa ci fa sentire tutti più amici, più uniti.

A Sajnshan raggiungiamo la ferrovia transmongolica e crediamo di proseguire verso Sud su una vera strada. Ma la strada verso la Cina è ancora in costruzione ed esiste solo una pista che segue la linea ferroviari e la linea elettrica. Perdiamo del tempo perché l’Itala su questa pista rompe una balestra. I nostri Rocco e Luciano provvedono a una riparazione provvisoria poi nel villaggio di Erdene uno di quegli artigiani che da noi sono spariti, cancellati dalla civiltà dei consumi, salda la lama rotta usando una saldatrice che da noi nessuno oserebbe non solo usare ma neanche pensare che possa funzionare. Ma la balestra tiene e sosterrà l’Itala fino a Pechino e la si può vedere al Museo di Torino ove l’Itala è sempre esposta, così come è tornata da Pechino dopo questo viaggio.

Erdene – la saldatrice

Da Sajnshan a ZamiinUud, la città di confine con la Cina, è sempre deserto, solo vicino ai villaggi si vede qualche piccolo campo coltivato, quasi inesistenti i pastori, rarissime le loro gher. Dormiamo per l’ultima volta in un campo turistico di gher e questo pensiero ci rattrista, tutti noi pensiamo che difficilmente potremo ripetere una così bella esperienza che ci ha portato a vivere la vita nomade dei mongoli. A Zamiin-Uud c’è una grande stazione ferroviaria ove ai vagoni merci e passeggeri vengono cambiati i carrelli per poter proseguire verso la Cina o verso la Mongolia. Qui cambia lo scartamento dei binari, finisce lo scartamento russo e inizia lo scartamento standard europeo che anche la Cina adotta.

Gher – interno

Lasciamo la Mongolia, un paese che ancora pochi conoscono, che nei secoli passati ha creato un grande impero giungendo fino alle porte dell’Europa, che ha costretto i cinesi a erigere a protezione la Grande Muraglia. In realtà visitando oggi la Mongolia, un paese con un terreno arido, un popolo in gran parte di pastori, con scarse industrie, è difficile immaginare questa grande potenza del passato. Il paese si sta aprendo oggi al turismo, sta creando delle ottime strutture ricettive, accoglie l’ospite con una cordialità che è sconosciuta altrove, e incredibilmente affascina con il suo deserto costituito solo in piccola parte di sabbia e rocce. (continua)

Gianni Carnevale

29 luglio 2022

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