“Lu pringipittu”, noto racconto tradotto in dialetto maceratese da Agostino Regnicoli

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Agostino Regnicoli, è un vero esperto della parlata maceratese e particolarmente facciamo riferimento al modo di scrivere, all’ortografia fonetica in cui è maestro. Dopo aver scritto testi molto tecnici si è voluto cimentare in un campo inusuale: la traduzione di un racconto di Antoine de Saint-Exupery, “Il piccolo principe”, nella lingua dialettale maceratese.

Compito non facile. Nel nostro territorio, senza volerci allargare a tutta la regione, costituito da due vallate, quella del Chienti e quella del Potenza, le inflessioni variano da vallata a vallata, per di più rese complesse salendo dal mare, ai colli, ai monti per via delle contaminazioni, più evidenti lungo la costa che per secoli ha visto il passaggio di più genti. Come se questo non bastasse va aggiunto il passare del tempo che oltre le contaminazioni aggiunge i neologismi.

Regnicoli ha operato una scelta optando per il dialetto del capoluogo, Macerata, segnatamente quello riferito ai primi del 900, più simile agli scritti di Mario Affede che ad autori successivi. Chi si appresta alla lettura di testi dialettali in genere afferma: “Mi riesce più facile parlarlo che leggerlo!” Infatti l’autore ha inserito all’inizio quattro pagine di avvertenze su accentazioni, apostrofi, consonanti e via di seguito per agevolare la lettura della traduzione e, nelle ultime pagine, un glossario di sicura utilità. Per noi de La rucola, da sempre appassionati del dialetto, questo volumetto è stata una piacevole sorpresa e ne consigliamo la lettura.    

Fernando Pallocchini

21 agosto 2022

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