L’appello: sospendere le sanzioni alla Siria per poter inviare aiuti alla popolazione

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Le distruzioni della guerra, tutt’ora in corso, la perdita dei giacimenti petroliferi occupati dagli USA, la guerriglia scatenata da mercenari e tagliagole, le difficoltà causate dalle sanzioni occidentali influenzano tutti gli aspetti della vita di milioni di siriani. E ora si aggiunge anche un disastroso terremoto che ha causato migliaia di vittime. Il 6 febbraio 2023, due potenti scosse hanno colpito un’ampia fascia di territorio traTurchia e Siria. La Comunità cristiana di  Sant’Egidio chiede la sospensione delle sanzioni per soccorrere la popolazione siriana, duramente colpita, che non può ricevere aiuti a causa dell’ “embargo” occidentale…

Ecco l’appello della Comunità di Sant’Egidio: “Riteniamo sia giunto il momento di sospendere le sanzioni per permettere ai soccorsi di giungere copiosi e il più rapidamente possibile, in aiuto alla popolazione stremata dalla guerra e dal sisma”.

La Comunità di Sant’Egidio fa appello alla comunità internazionale perché favorisca l’accesso umanitario urgente in Siria – via area e via terra – affinché si possa salvare il maggior numero di persone colpite e quanti hanno perso tutto in questo freddo inverno. Il tragico evento è avvenuto in una regione teatro di una sanguinosa guerra che dura da più di 11 anni. La Comunità di Sant’Egidio, che si è già mobilitata per soccorrere la popolazione, è particolarmente preoccupata per i governatorati di Aleppo e Idlib in Siria, devastati dal conflitto e in cui giungono rari aiuti internazionali a causa delle sanzioni internazionali che colpiscono il Paese”.

La testimonianza – “Ci sono macerie ovunque. Le prime notizie che abbiamo qui parlano di almeno 36 palazzi completamente distrutti con gente rimasta sotto le macerie. La parrocchia latina dove sono ha avuto anch’essa dei danni…”. È la testimonianza resa al Sir da padre Bahjat Elia Karakach, frate della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Aleppo. 

Paolo D’Arpini

8 febbraio 2023

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