Per avvertire l’uomo che quando si conducono battaglie amorose bisogna badare a nutrirsi bene, un proverbio dice: “Chji va a dònne e non conosce ll’usu, slonga le gamme e sfina lu musu” (Chi va a donne e non conosce l’usanza – non ha esperienza- , stende le gambe e affina il viso).
E, per dirla senza peli sulla lingua, un altro avverte: “Co’ la fica ‘gna magnàcce lo pà”. Proprio quest’ultima proverbiale prescrizione ci consente di capire l’allusivo regalo di nozze che alcuni giovanotti hanno voluto fare a un loro amico che è andato in sposo. Fatta confezionare appositamente da un forno cittadino una pagnotta di pane di peso e volume assolutamente fuori dall’ordinario, gli scapoli cerimoniosamente l’hanno offerta allo sposo nel momento in cui si era appena seduto per il banchetto nuziale. Grazie alla straordinaria popolarità del proverbio non c’è stato bisogno di alcuna spiegazione per scatenare le risa e i complimenti per l’azzeccato regalo. Nel corso del banchetto, quando l’uno e quando l’altro dei commensali, ripensando a quel regalo, raccomandava allo sposo: “Màgnece lo pà, sa’..! (Mangiaci il pane, sai..!).
Claudio Principi
20 febbraio 2023