“Con il camice al rovescio”, libro scritto dalla parte dei medici della dottoressa Ilaria Rossiello

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È uscito recentemente il volume “Con il camice al rovescio” della dottoressa Ilaria Rossiello, il sottotitolo “Gita nel mondo della sanità e della salute” è più esplicativo. L’autrice, che esercita la professione medica a Montecosaro ed è presidente del Movimento Giotto (associazione culturale di Giovani Medici di Medicina Generale), si propone di migliorare la cultura sanitaria e la conoscenza del Sistema Sanitario Nazionale. È riuscita a mettere in pratica ciò che altri medici di famiglia, più avanti con l’età o a riposo, hanno pensato, ma non sono riusciti a compiere.

Un libro è una questione molto impegnativa. Anni fa una neurologa del Maceratese, su un mio libro che mi era costato tanto impegno, disse cinicamente: “Se fare un libro fosse facile lo farebbero tutti!” Un compianto giornalista e scrittore, che ne aveva fatti pubblicare una cinquantina, mi disse: “Un libro è come un figlio”, per sottolineare la complessità di un progetto che comprende oltre a scriverlo anche a vederlo stampato. Qualche settimana fa ho ritagliato da una rivista la recensione del libro scritto da John Berger su un medico di campagna inglese: “Un uomo fortunato. Storia di un medico di campagna” (Il Saggiatore) e l’ho portato a un amico, medico di famiglia a riposo, che mi aveva manifestato il desiderio di abbozzare qualcosa sulle sue passate esperienze professionali.

Ilaria Rossiello

L’avventura creativa di Ilaria è iniziata prima della pandemia, quand’era in dolce attesa. L’autrice evidenzia che una certa cultura sanitaria è necessaria per distinguere il vero dal falso (anche) in questo ambito, in ciò che si legge e ascolta dai mass-media e in tutti i flussi informativi. L’autrice racconta le sue esperienze di studio e professionali usando un linguaggio agile e comprensibile, e riesce bene a farci conoscere alcuni aspetti della professione medica e qualche retroscena di cui si parla di meno. Il volume contiene molte pillole (o perle) di saggezza: non serve essere medico per capirle. Per chi è curioso di sapere e apprendere, la lettura, oltre che piacevole, può essere utile per cercare di condurre uno stile di vita più salutare.

Con la pandemia si è diffusa pure l’infodemia, l’eccesso d’informazioni di cui molte non provengono da fonti attendibili, ecco le fake news e le bufale anche in ambito sanitario, molte propinateci dai Social Network. Qualcuno le chiama “chiacchiere da bar”, altri “il tribunale del bar”, ma occorre sapere che molte sono state iniettate per via endovenosa nel web da organizzazioni (non certo di beneficenza) e da governi ostili, esse riescono a causare ingenti danni a vari livelli.

Ilaria riesce a spiegare concetti complessi con parole semplici, dimostrando una buona capacità comunicativa e divulgativa. Accenna anche alla statistica, una scienza ostica ai più, ma importante in farmacologia e in altri campi. Con brio e irruenza giovanile Ilaria ci accompagna attraverso i capitoli, con curiosità ed esempi che rendono il tutto fruibile; alcuni scorci e risvolti simpatici fanno sorridere, rendendo la lettura più leggera. Infine non manca il glossario “Bignami di farmacologia” da consultare in caso di necessità per ampliare le conoscenze di chi non opera nel settore. È un libro scritto con scienza e coscienza che scorre bene e poi è da conservare e consultare nel caso occorra.

Eno Santecchia

2 agosto 2023

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