Regione Marche, il Piano Socio Sanitario 2023/2025 spiegato dal Consigliere Simone Livi

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In questa due giorni di Consiglio regionale per l’approvazione del Piano Socio Sanitario 2023-2025 abbiamo assistito dal Partito democratico al festival della demagogia, nessun apporto da parte loro manifestato dalla mancanza di emendamenti, ordini del giorno e qualsiasi altro atto di indirizzo, nonostante l’apertura massima dimostrata in Commissione e in Aula, di cui hanno approfittato ordini professionali, associazioni dei malati, sindacati di categoria e società scientifiche.

È un segno preoccupante per un’opposizione che non ha idee, non è in grado di produrre progetti in favore dei marchigiani, rimanendo ancorati alla ricetta, nefasta, della Giunta Ceriscioli che è stata giudicata severamente non solo da noi ma, oggettivamente, da due fattori reali: la pandemia e la democrazia. La prima ha messo in luce come il perno della loro contro-riforma sanitaria caratterizzato da un accentramento dei servizi nei soli ospedali dei capoluoghi, sguarnendo la maggior parte dei territori regionali, in particolar modo le aree interne. La democrazia, invece, si espressa chiaramente con il voto popolare.

L’aver deciso di abbandonare l’aula è stato l’ultimo tassello che ha offeso non certo noi, ma quei pochi elettori che li hanno votati per agire, non certo per andare sull’Aventino. Tutti i marchigiani hanno potuto vedere chiaramente come i loro rappresentanti siano pagati dai contribuenti per essere dei semplici spettatori.

Il nostro è un Piano perfettibile, a differenza della Sinistra noi sappiamo bene che nessuno possiede la verità in tasca, che va in direzione diversa dai fallimenti delle precedenti Amministrazioni. È un documento che ha una propria sostenibilità economica, che recepisce le falle messe in luce dalla Pandemia, che favorisce e implementa una sanità diffusa e capillare, avvicinando i servizi a tutti i marchigiani a prescindere dal luogo di residenza. Un Piano che contribuirà ad elevare la specializzazione del personale e delle strutture, decongestionando nel tempo i Pronto soccorso. Tutto questo anche attraverso le borse di specializzazioni, con fondi regionali, in un numero mai visto prima; e con i 9 milioni di euro per i centri di aggregazione medici/case di comunità per una vera capillarità. La sanità privata, che è stata dilatata all’incredibile nella scorsa legislatura, è nella necessità di essere rivisitata ben sapendo che è utile, ma all’interesse generale e non facendo concorrenza al pubblico nell’assunzione del personale. Si punta sulla Telemedicina e l’informatizzazione, settori non sviluppati in tutti questi anni, asset sui quali puntiamo in particolar modo. Si affronta il nodo delle Liste d’attesa, altra problematica ereditata dal passato e acuita con la pandemia e la cronica carenza di personale sanitario assumibile, costringendo l’utenza a rivolgersi al privato. Infine, si affronta lo sbilanciamento dovuto al buco nero della Mobilità passiva, anche questo gravosa eredità delle Giunte di sinistra, 160 milioni di euro in uscita con 60 milioni di squilibrio rispetto alla mobilità attiva, soldi con cui invece si potrebbe assumere personale sanitario e investire su nuove tecnologie, aspetto questo a cui stiamo cercando di porre un freno concreto e veloce.

Servirà del tempo per ottenere risultati, non per nulla l’arco temporale è di tre anni, ma siamo certi che la nostra visione di sanità riuscirà a centrare gli obiettivi prefissati. E per tutti questi motivi non posso che essere soddisfatto per il lavoro svolto, non solo come consigliere regionale, ma soprattutto come cittadino marchigiano.

Simone Livi – Consigliere di FdI Regione Marche – Componente III Commissione

11 agosto 2023

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