Il quesito: cani, escrementi e bimbi, problema da risolvere ai Giardini pubblici 

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Le giornate si allungano e il bel tempo (fra poco diremo il brutto tempo, perché senz’acqua la nostra fine si avvicina!) induce ragazzi e bambini a frequentare sempre più i Giardini Diaz. Tralasciamo le considerazioni sulla pista ciclo-pedonale, alla scarsa funzionalità della quale va abbinata la cattiva esecuzione, presentando essa diverse pozzanghere ogniqualvolta arriva la “benedetta pioggia”, ma parliamo dell’ordinanza comunale che permette ai cani di entrare.

Innanzitutto è doveroso ricordare che va rispettata l’ordinanza del Ministero della Salute del 6-8-2013, pubblicata in G.U. n. 209 del 6-9-2013 e ogni anno riconfermata. Essa stabilisce che i cani in pubblico devono essere muniti di un guinzaglio di lunghezza non superiore a mt. 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni. Inoltre è obbligatorio portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti. Inoltre è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccogliere le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse.

Una volta fatto ciò la domanda che pongo è la seguente: “Caro Sindaco, cari Assessori e cari Consiglieri fareste sedere sull’erba i vostri figli o nipoti o amici sapendo che un cane vi ha fatto i suoi bisogni?” Anche se c’è un bravo padrone che ha provveduto a togliere l’ingombro maggiore, resta sempre il fatto che lì esso è stato depositato! Ognuno deve avere i propri spazi è indubitabile e, se proprio non si vuole andare in fondo a Via Mugnoz, dove è possibile far sgranchire i quadrupedi, nell’area a loro riservata e recintata, allora sarebbe il caso, secondo me, di disporre solo una parte, del già piccolo ovale, a loro riservata. In attesa di una sincera e doverosa risposta, nel frattempo magari prima di continuare a far rispettare un’ordinanza ricevuta in eredità, per favore, pensiamoci sopra!

Fabrizio Giorgi

20 marzo 2024

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